Franca Rame - Dario Fo 'Una vita all'improvvisa' Guanda Pagine 317 - € 17,50
Torna in queste settimane in libreria con grande evidenza l'autobiografia di Franca Rame, l'attrice scomparsa da pochi giorni. Si intitola 'Una vita all'improvvisà, scritta insieme a Dario Fo, da sempre della Rame compagno d'arte e di vita. La pubblicazione era già apparsa tempo fa, ma l'attuale riproposta è un dovuto omaggio. Consiste in numerosi appunti personali dell'autrice, raccolti ed annotati nel corso della sua esistenza, riordinati con passione da Dario Fo. Si ha così il quadro di uno straordinario percorso teatrale pieno di sfide e di un altrettanto straordinario impegno civile. Al momento della scomparsa di Franca Rame si è giustamente parlato molto della sua lunga ed intensa attività teatrale ed anche delle sue scelte sociali e politiche, il volume aiuta meglio a comprendere tutto questo attraverso tanti inediti episodi, alcuni dei quali molto curiosi e significativi, raccontandoci un'artista ed una donna ammirata e molto amata dal pubblico. Storie che raccontano di lei bambina, della sua straordinaria famiglia di attori del teatro «all'italiana» le cui origini risalgono a cinque secoli fa, dell'incontro con Dario, della loro vita e del lavoro comune coronato da un successo artistico continuo. Le pagine raccolgono i ricordi degli spettacoli sarcastici di denuncia contro le mafie e la corruzione, le battaglie contro la censura, compresa la rievocazione del terribile stupro subito per ragioni ideologiche, fino alla nomina di senatrice della nostra Repubblica nel 2006. «Una vita all'improvvisa» si apre con il ricordo del padre, uomo di teatro, direttore di piccole compagnie, di circhi, giostre e spettacoli di fiera. Tanti gli avvenimenti riuniti con passione ed amore, fra tutti il matrimonio con Dario Fo celebrato alla vigilia dello spettacolo «Il dito nell'occhio», primo grande successo del giovane consorte. Bella la descrizione della loro cerimonia nuziale avvenuta a Milano, nella Basilica di Sant'Ambrogio, da parte di un abate appassionato di teatro il quale diceva di essere discendente proprio di Sant'Ambrogio, primo grande cultore di arte drammatica (non a caso proprio la storia di Sant'Ambrogio è stata non a caso molti anni dopo argomento di una commedia di Fo a lui dedicata). Rame racconta, sempre a proposito del suo matrimonio, che sua madre non vedeva di buon occhio l'unione con il giovane attore in quanto lo riteneva « Uno spilungone, pittore e architetto mancato, uno spiantato che non avrebbe fatto mai niente di buono». Naturalmente si sbagliava, il «giovane spiantato» ha addirittura vinto nel 1997 il premio Nobel.
Di pagina in pagina, sono passati in rassegna i tanti successi artistici, dal film «Lo svitato» di Carlo Lizzani alle numerose commedie ricche di sarcasmi e denunce sociali. La Rame è fiera di rivelare al lettore le sue totali conoscenze del mestiere di attrice, comprese le capacità di restaurare un costume e di calare un fondale. Tuttavia al tempo stesso non nega di essersi sentita a volte scontenta del suo mestiere per via di frequenti mortificazioni. In primo piano, gli scontri con la censura, dalla quale è stata più volte umiliata. A questo proposito, si diverte a ricordare quando ogni sera due incaricati della questura andavano a controllare se si stesse recitando con precisione il testo approvato dal Ministero dello Spettacolo, «ma non riuscivano a seguirci letteralmente perchè noi tutte le volte recitavamo battute improvvise e dissacranti». Un episodio simpatico è quello in cui descrive il suo incontro con l'ancor giovane Giorgio Napolitano, che la sorprende per la sua notevole somiglianza con il Principe Umberto di Savoia. Accostamento che la fa esclamare «Benvenuto Maestà» e al sorriso divertito di Napolitano aggiunge: «Applaudo in voi l'unico monarca iscritto al partito comunista leninista rivoluzionario che io conosca». Parte amara del volume sono le pagine riguardanti la nomina a Senatrice, esperienza da lei giudicata assai deludente. Dice: «Avevo una grande voglia di tornare al mio modo di fare politica per dire quel che pensavo senza compromessi e vincoli, in modo da essere di nuovo irriverente con il Potere». Il ritorno di «Una vita all'Improvvisa», attraverso la forza e la determinazione di una grande donna come Franca Rame, rappresenta l'epoca di una Italia fattiva e al tempo stessa piena di ferocia e di contraddizioni.