L'ANALISI
Hannah Arendt e il conflitto millenario tra filosofia e politica
01 Dicembre 2015 - 15:04
Hannah Arendt
‘Socrate’
Raffaello Cortina
128 pagine, € 11
«Nell’estate del 1956, Hanna Arendt scriveva all’amico e maestro Karl Jaspers di un conflitto millenario tra filosofia e politica emerso alle origini della tradizione occidentale, più precisamente a partire dal processo di Socrate, cioè da quando la polis processò il filosofo», scrive Ilaria Possenti nell’introduzione a Socrate di Hanna Arendt, un testo intenso e che ci interroga sul senso di democrazia, sulla necessità di avere punti di riferimenti fissi e immutabili: le idee platoniche, sulla liquidità di Socrate. In tempi in cui in nome della sicurezza si vorrebbe sacrificare un po’ di nostra libertà, il testo di Arendt ci aiuta a capire che questo rischio non vale la pena di essere corso, perché poi ripercorrere la strada inversa sarebbe difficile, se non impossibile. Arendt non si limita a raccontare il rapporto di Socrate con la polis che non lo comprese e lo lasciò morire, non si limita a mettere in evidenza come il rapporto con il suo allievo, Platone finì per metterlo in ombra, ma soprattutto racconta di «una visione socratica della condizione umana, in qualche modo intesa come condizione ‘politica’, che dovrebbe aiutarci a ripensare da capo il senso della vita della polis, i suoi rapporti con l’etica e la conoscenza, i tanti dualismi della nostra tradizione (verità e opinione, pensiero e azione, mente e corpo) e l’oggetto stesso della ‘meraviglia’ filosofica – la pluralità – che ci unisce, ci distingue e ci attraversa». E’ in questa prospettiva che il testo di Hannah Arendt ci interroga al di là della figura di Socrate, ma recuperando nel volatile Socrate una capacità di dialogo, un’attività dialogica che porta nel confronto con l’altro alla definizione di una verità possibile, verità comunque non assoluta che trova la sua necessitata possibilità metamorfica nell’azione continua del dialogare. Ecco secondo Arendt Platone tradisce questa fluidità dialogica e dialettica del maestro Socrate per inaugurare un approccio metafisico alla verità, soprattutto con l’elaborazione del mito della caverna. La lettura di Socrate di Hannah Arendt, una lettura che ci incoraggia ad aprirci al dialogo in tempi che paradossalmente poterebbero nella direzione opposta. (n.arr.)
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