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Fino a metà ottobre l’esposizione di rare edizioni illustrate in Biblioteca Statale

Cremona. Viaggio nei secoli e nell’arte con la ‘Divina Commedia’

Betty Faustinelli

Email:

bfaustinelli@laprovinciadicremona.it

11 Settembre 2015 - 12:05

Viaggio nei secoli e nell’arte con la ‘Divina Commedia’

Cremona - Biblioteca Statale

Orario:9.00/17.00 (martedì-venerdì) - 9.00/13.00 (lunedì e sabato)

INFO: Biblioteca tel. 0372 495611

Sitohttp://www.bibliocremona.it 

CREMONA — Ci sono preziosi volumi del Cinquecento, ma c ’è anche la parodia Disney dell’Inferno dantesco, pubblicata sui numeri 7-12 di Topolino dall ’ottobre 1949 al marzo 1950. Ci sono le preziose edizioni con le tavole di Salvador Dalì e Renato Guttuso, ma anche l’edizione monstruo di Amos Nattini, oltre a importanti edizioni cinquecentesche e settecentesche.
In occasione del 750° anniversario della nascita dell’autore della Commedia la Biblioteca Statale mette in mostra i suoi gioielli e lo fa senza badare a spese. «Abbiamo deciso di mantenere l’allestimento della mostra fino alla metà di ottobre e arricchirla di volumi e curiosità —spiega il direttore Stefano Campagnolo —. L’obiettivo è offrire alle scuole un’o ccasione per far conoscere Dantee la sua fortuna iconografica. Un modo crediamo differente di approcciare la Commedia. Per questo siamo a disposizione delle scuole che vorranno visitare la mostra».
Fra le curiosità della mostra c’è l’edizione gigantesca — che qualcuno ricorderà in Comune — illustrata da Amos Nattini che traspose in cento tavole il poema dantesco in cento tavole, con l’a ppoggio e il sostegno nientemeno che di Gabriele D’Annunzio. E per rimanere nella fortuna novecentesca del poema non meno interessante sono le tavole che Renato Guttuso concepì dal 1959 al 1961, pubblicate nel volume nel 1970: in esso i personaggi dell’Inferno vengono rivisitati come esemplari della storia del genere umano.
Mentre le cento xilografie a colori dedicate alla Divina Commedia corrispondono alla più importante opera illustrativa mai realizzata da Salvador Dalì. Non mancano poi alcune preziose tavole firmate dal cremonese Ill emo Camelli che aveva progettato di illustrare la Divina Commedia nello stile elegante e raffinato che lo caratterizzò.
Risalendo la china del tempo non si può non ammirare con stupore l’atlante dantesco con le raffinate immagini realizzate da Giovanni Flaxman e incise da Tommmaso Piroli in un’e d izione dal valore inestimabile del 1822. Non meno interessante e ricca di immagini è la Divina Commedia dello Zatta dell’anno 1757, dedicata nientemeno che alla zarina Elisabetta, con riassunti dei cartigli concepiti da Gaspare Gozzi.
Non meno interessanti sono i volumi cinquecenteschi comela pseudoaldina chedanno conto di una ricchezza editoriale sia nelle dimensioni dei libri che nel loro aspetto iconografico che stupiscono e sono di sicuro appeal per leggere Dante sotto una chiave insolita e di sicura appeal.
© RIPRODUZIONE RISERVATA

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