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Cover e collaborazioni eccellenti

Arrivano le ‘Tracce clandestine’ dei Modena City Ramblers

Gigi Romani

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lromani@laprovinciadicremona.it

16 Marzo 2015 - 18:13

Modena City Ramblers

S’intitola Tracce clandestine il nuovo album firmato dai Modena City Ramblers. Si tratta di un riassunto in note delle passioni musicali del gruppo. Per l’occasione la band emiliana ha infatti scelto di suonare una scaletta di brani celebri, da Clandestino di Manu Chao a The Ghost of Tom Joad di Bruce Springsteen, passando per Fischia il vento e altri titoli per un totale di quindici canzoni.

«Per una volta — dicono loro — abbiamo suonato come ragazzini che si trovano in sala prove. Non siamo più solo una band da barricata e speriamo che in vent’anni di carriera si sia capito». Nel disco, che esce per la ModenaCityRecords, ovvero l’etichetta personale della band che per la seconda volta ha voluto realizzare un album in totale autarchia, ci sono brani che il gruppo ha suonato spesso dal vivo senza mai registrarli per un progetto discografico, oltre ad altri già registrati in passato ma di difficile reperibilità. La ricetta ha portato alla realizzazione di un prodotto finito dell’anima mista tra il folk e il rock, passando dalla canzone d’autore.

Diversi anche i collaboratori che hanno partecipato al progetto, a cominciare da Terry Woods dei Pogues per l’inedito The Trumpets of Jericho, per Crookedwood Polkas e per Canzone per un amico fragile, Alberto Bertoli, figlio di Pierangelo, sulle note di Prega crest, ma anche Eugenio Finardi per Saluteremo il signor padrone reinterpretata al modo della band. In scaletta non c’è invece quella Bella ciao che dal vivo i Modena City Ramblers hanno suonato e continuano a suonare spesso. «E' una canzone che dovrebbe avere come unico riferimento la libertà — spiegano loro — e il fatto che poi sia diventata un canto comunista un po’ ci dà fastidio».

L’album sarà anche il protagonista di un nuovo tour, che parte da Pordenone dove i Modena City Ramblers saranno sul palco con Luis Sepulveda per uno spettacolo a metà tra il recital e il concerto. «Lo conosciamo da tanti anni — spiegano i diretti interessati — e dal vivo lui riesce sempre a creare un’atmosfera magica. Per l’album doveva anche darci un testo da musicare ma poi non se n’è fatto nulla. Sarà per il prossimo disco».

La nuova carrellata di concerti della formazione emiliana proseguirà poi fino al 5 di maggio, con tappa finale al Latte+ di Brescia. «Affronteremo un tour che per la prima volta avrà come protagoniste tante cover — spiegano i Modena City Ramblers — e speriamo che il pubblico non resterà deluso dalla mancanza di qualche nostro brano storico».

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