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Esplode Tangentopoli. La fine di Craxi

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12 Febbraio 2014 - 08:16

Esplode Tangentopoli. La fine di Craxi
ROMA - Bettino Craxi ha aperto ieri pomeriggio l'assemblea socialista all'hotel Ergile rimettendo formalmente a disposizione del partito il mandato di segretario. Al termine del discorso l'ufficio di presidenza dell'assemblea ha preso atto delle sue dimissioni ed ha convocato la direzione del partito. Termina cosi il periodo, cominciato nel 1976, durante il quale il Partito socialista è stato ininterrottamente guidato da Bettino Craxi. Nella sua relazione, salutata alla fine da lunghi applausi, Craxi ha respinto le ultime accuse ipotizzate contro di lui e contro Claudio Martelli (relative al conto Protezione) dai magistrati milanesi ed è tornato a chiedere un'inchiesta parlamentare sui finanziamenti ai partiti negli ultimi 15 anni II segretario ha anche ipotizzato manovre nazionali e internazionali per destabilizzare l'Italia, attraverso gli scandali...

MILANO — Inarrestabile, l'ondata di arresti che sta colpendo i vertici. Ieri, tra Milano e Roma, manette per altri 7, fatte scattare dai Carabinieri e dalla Guardia di Finanza nell'ambito dei filoni degli appalti Enel e Aem. A Palazzo di giustizia si parla con insistenza di almeno altri 78 altri arresti imminenti. Una voce insiste sul coinvolgimento nell'indagine di Franco Nobili, presidente dell'Iri. Militi del nucleo operativo dell'Arma hanno messo le manette a Giancarlo Lizzeri e Luigi Benedetti, ex consiglieri di amministrazione dell'EneLSono accusati rispettivamente di corruzione aggravata e concussione in concorso con altri. Lizzeri è accusato di corruzióne in relazione ad appalti per la realizzazione delle centrali elèttriche di Fiume Santo, in provincia di Sassari, Brindisi, Gioia Tauro e Tavazzano, in provincia di Milano. Benedetti è accusato di concussione per appalti nella centrale di Montalto di Castro. Sia Lizzeri che Benedetti, area De, sarebbero stati chiamati da Valerio Bitetto, Psi, già consigliere di amministrazione dell'Enel. Bitetto è l'uomo della svolta negativa per il «garofano». Venne chiamato in causa da Ottavio Pisante per le tangenti del Gruppo Acqua all'Enel, ma non è mai stato a San Vittore.
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