L'ANALISI
26 Ottobre 2020 - 07:00
Tragedia nelle Filippine
Il tifone Ruby continua il suo furioso corso carico di vittime nel mar Cinese meridionale
Sono circa cinquecento le persone morte per l'affondamento della nave Dona Marylin
NEW YORK — Dopo essersi abbattuto con forza implacabile sulle Filippine, il tifone Ruby ha abbandonato la terraferma e sta proseguendo il suo furioso corso nel mar Cinese Meridionale.
Lascia dietro di sé centodiecimila senzatetto, danni all'agricoltura filippina per 45 milioni di dollari e quasi cinquecento persone inghiottite dal mare quando il traghetto su cui erano a bordo e colato a picco.
Il presidente Corazon Aquino si è precipitata all'isola di Marylin, una delle zone maggiormente disastrate da Ruby, ed ha immediatamente stanziato mezzo milione di dollari (circa settecento miliardi di lire) per fare fronte alla situazione di emergenza che si è venuta a creare nel paese.
Fu un killer marsigliese ad uccidere John Kennedy
Si fa strada un'altra tesi: è stata la mafia ad eliminare il presidente americano
LONDRA — Una trasmissione della Indipendent Television in onda questa sera a Londra conferma la tesi secondo la quale il presidente John Kennedy fu assassinato attraverso un complotto mafioso.
La lunga ricerca di un gruppo di giornalisti inglesi ed americani arriva alla stessa conclusione del libro che sta per essere lanciato in Inghilterra intitolato appunto «La mafia uccise Kennedy». Il libro è dell'accademico americano dottor David Schelm. Della interferenza della mafia nei più alti ambienti della politica americana si era parlato da tempo.
Di per sé né la trasmissione televisiva né il libro portano nulla di clamorosamente nuovo. Anzi in ambedue i casi non si parla per nulla della precedente tesi secondo la quale sarebbe stato un boss mafioso ex amico dell'attrice Marilyn Monroe a far assassinare il presidente. Ma sia nella descrizione televisiva che nel libro il numero dei dettagli e le precisazioni sono particolarmente interessanti.
Per gli italiani motivo di particolare attenzione è la tesi sostenuta nella trasmissione televisiva secondo la quale i killer sarebbero nel 1963 entrati in America con falsi passaporti italiani. E quindi, secondo alcuni studiosi, verrebbero ad essere ipotizzate speciali relazioni tra la mafia siciliana e quella corsa, che è stata l'autrice dell'assassinio, fornendo ai mandanti di questo la necessaria manovalanza per l'esecuzione.
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