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10 settembre 1985

Il «mostro» di Firenze ha colpito ancora

Una coppia francese trucidata in un boschetto nei dintorni di Firenze

Annalisa Araldi

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aaraldi@publia.it

10 Settembre 2020 - 07:00

Il «mostro» di Firenze ha colpito ancora

FIRENZE, 9. - Il «mostro» di Firenze ha colpito ancora.

I cadaveri di un uomo e di una donna, una coppia di francesi in vacanza, sono stati trovati nel primo pomeriggio accanto alla loro tenda e alla loro auto, in una strada campagna nella zona di San Casciano Val di Pesa, nei dintorni di Firenze.

Salgono così a 16 le vittime del misterioso assassino. I due, Jean Michel Kraveichvili di 25 anni e Nadine Gisele Mauriot, 36 anni, moglie come risulta dai documenti, di un certo signor Lanciotti, sono stati uccisi a colpi di pistola dello stesso calibro 22, di quella che ha colpito le altre vittime del famigerato «mostro».

Il corpo della donna è stato orrendamente mutilato al seno e al pube con lo stesso macabro rituale già usato nell'uccisione di coppie nei dintorni di Firenze.

L'uomo e la donna si erano fermati un una zona boscosa accanto a via degli Scopeti, montando una piccola tenda accanto alla loro auto. Il «mostro» li ha sorpresi nel cuore della notte, non si sa se fra sabato e domenica o durante la scorsa notte. Ha tagliato il telo della tenda mentre dormivano. L'uomo ha cercato di fuggire e infatti il suo cadavere è stato trovato a una quindicina di metri di distanza. Poi l'assassino ha infierito sulla donna.

È stato un cercatore di funghi a fare la macabra scoperta poco dopo le 14,30 di oggi.

Subito magistrati, polizia e carabinieri hanno fatto bloccare l'intera zona per diversi chilometri e ordinato una battuta a tappeto.

Lo scalpore suscitato da questo nuovo orrendo delitto a Firenze e dintorni dove regna ancora la paura per i 14 precedenti omicidi di coppiette, eseguiti tutti più o meno con le stesse modalità, e con una Beretta calibro 22, è stato enorme.

L'ultimo omicidio risale al 29 luglio dell'anno scorso, quando a due passi da Vicchio, vengono assassinati in un viottolo Pia Rontini di 18 anni e Claudio Stefanacci di 21, fidanzati.

Sul «mostro», che tiene in scacco inquirenti e polizia dal '68 si è riuscito a scoprire pochissimo, quasi niente, tanto che a Firenze è diventato una specie di nera leggenda, un'ombra sinistra che terrorizza i giovani e le coppiette. «Il mostro più diabolico nella storia del crimine» è stato definito dal quotidiano fiorentino «La Nazione».

Il primo delitto risale all'agosto del '68 quando furono uccisi Barbara Locci e Antonio Lo Bianco. Per questo omicidio il marito della donna, Stefano Mele, ha scontato 14 anni di carcere. Mentre l'uomo era detenuto i delitti sono continuati e con la stessa pistola, la Beretta 22 — si è poi scoperto — usata in quell'omicidio.

La vera e propria caccia ai mostro cominciò infatti solo a giugno '81 quando un'indagine comparativa tra i bossoli trovati a Scandicci sul luogo dell'uccisione di una delle coppie di fidanzati dimostrò che erano uguali a quelli rinvenuti a settembre del '74 a Borgo San Lorenzo, teatro di un altro dei 16 duplici omicidi.

Un anno dopo gli investigatori si resero conto che la pistola che aveva sparato in questi due casi era la stessa usata nel '68. L'inchiesta tuttavia, non ha approdato mai a nulla. Sono stati anzi creati parecchi falsi «mostri», come Francesco Vinci accusato da Francesco Mele, amante tradito della prima delle vittime. Ma il maniaco che terrorizza la Toscana non è mai stato identificato.

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