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19 agosto 1973

Maiorca in apnea è sceso a 80 metri

Nuovo primato del famoso «sub» italiano

Annalisa Araldi

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aaraldi@publia.it

19 Agosto 2020 - 07:00

Maiorca in apnea è sceso a 80 metri

Attimi drammatici: non riusciva a staccare il cartellino - Quando è stato issato sul pontone era quasi svenuto

LA SPEZIA, 18. — Enzo Maiorca  ha battuto il primato mondiale di immersione in apnea in «assetto variabile» portandolo da 18 a 80 metri. La prova si è svolta nella stessa zona di mare dove martedì scorso il recordman aveva battuto anche il primato di immersione in «assetto costante».

Enzo Maiorca è rimasto sott'acqua, in apnea, per due minuti e 11 secondi. Quando è riemerso ed è stato afferrato dal campione di «Rischiatutto» Enzo Bottesini che lo attendeva, era al limite delle sue possibilità. Maiorca, infatti, ha avuto qualche difficoltà al momento di staccare il cartellino dei metri 80 che non voleva staccarsi, per questo il campione siracusano ha perduto qualche secondo prezioso. Ciò anche perchè le condizioni del mare al di sotto dei settanta metri non erano ideali: c'era della «sospensione» (cioè l'acqua era torbida) e Maiorca non riusciva a distinguere molto bene i cartellini.

Maiorca si è immerso poco prima di mezzogiorno: in precedenza aveva fatto otto minuti di «iperventilazione», una serie di inspirazioni profonde per dare ai polmoni più ossigeno possibile poi, con una rapida capriola, si è tuffato a capofitto trascinato dal peso verso il fondo. A trenta metri la prima «compensazione», le altre a quaranta e cinquanta. Poi l'abbandono del peso e l'ultimo tuffo verso il record: verso la profondità mai raggiunta da nessun uomo trattenendo il respiro.

Quando è stato issato sul pontone, Maiorca non riusciva a riprendere la normale respirazione, era quasi svenuto, tanto che è stato necessario utilizzare la maschera ad ossigeno. Dopo pochi minuti, Maiorca sì è ripreso ed è riuscito a parlare, anche se ancora con qualche difficoltà. «È stata una cosa drammatica — ha detto — quando sono arrivato agli 80 metri non vedevo la targhetta, ho cercato due o tre volte di tirarla con forza, ma invano: ho perduto sei o sette secondi ed è come se fossi arrivato a novanta metri. Stavo quasi per rinunciare, poi ho provato ancora e ci sono riuscito. Questo incidente mi ha tolto la concentrazione, ha rotto l'equilibrio psicofisico necessario. Come ho detto stavo quasi per rinunciare e sentivo una violenta pressione ai timpani. Poteva essere pericoloso. Comunque ora è fatta e sono veramente soddisfatto».

Verso le 14 Enzo Maiorca è tornato in albergo dove erano ad attenderlo la moglie e le figlie che non avevano voluto assistere al record. Quindi il campione si è messo a tavola ed ha pranzato mangiando spaghetti e filetto. Le sue condizioni erano tornate completamente normali.

Maiorca ha poi detto ai giornalisti che non sa ancora se continuerà nei tentativi: «Ormai — ha detto — ho raggiunto una profondità ragguardevole. Ricordo, ad esempio, che quando nel 1960 raggiunsi per la prima volta i 45 metri, un medico francese che mi aveva visitato mi disse di non continuare oltre i cinquanta perchè sarebbe stato pericoloso. Questa corsa verso il fondo marino, però, mi ha sempre affascinato ed ho continuato».

Maiorca arrivò poco a poco a 50, 51, 53 e 54 metri. Poi il francese Mayol, nel 1966, arrivò a 60 metri. Ormai la sfida era aperta. Maiorca si riprese il primato e continuò gradatamente fino a 14 metri. E qui, si era nel 1971, si rifece avanti ancora una volta Mayol raggiungendo i 16 metri. Maiorca non si diede per vinto e un anno dopo scese a 77 metri. Da allora il record è sempre stato suo.

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