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13 maggio 1986

Le radiazioni uccidono sei persone a Chernobyl. Fermata la centrale di Caorso

La nube radioattiva, arrivata sulle nostre regioni, è stata definitivamente spazzata dai venti

Annalisa Araldi

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aaraldi@publia.it

13 Maggio 2020 - 07:00

Le radiazioni uccidono sei persone a Chernobyl. Fermata la centrale di Caorso

Il consiglio dei Ministri dell'Unione Sovietica ha emesso un comunicato dal quale emerge che 6 persone sono morte in seguito alle radiazioni di Chernobyl e che i «feriti gravi sono 36».

Il bilancio ufficiale delle vittime è così salito oggi a 8 morti (due sono morti in seguito all'esplosione del reattore numero quattro della centrale nucleare di Chernobyl) e 36 «feriti gravi».

Per la prima volta delle persone muoiono in conseguenza diretta, dopo pochi giorni, delle radiazioni provocate da un incidente in una centrale nucleare. Il bilancio ufficiale delle vittime, prima del comunicato odierno, era di 2 morti, 204 feriti, 18 dei quali «gravi». Fonti sovietiche avevano già annunciato, non ufficialmente, la morte di 2 persone «in seguito alle radiazioni» e il «ferimento grave» di 20 persone.

Dopo l'incidente oltre 100 feriti erano stati trasferiti nella «Clinica numero 6» di Mosca per sottoporsi a trattamenti speciali. Per aiutare gli specialisti sovietici è giunto in Unione Sovietica un gruppo di 5 medici (quattro americani e uno israeliano), guidati da Robert Gale, specialisti nel trapianto del midollo osseo.

Ieri il dottor Gale aveva annunciato che le operazioni di trapianto del midollo osseo erano terminate, ma che «l'impegno più arduo era mantenere in vita i pazienti più gravi».

 

La corrente d'aria sulle nostre regioni, il cui arrivo era previsto per ieri, pare abbia spazzato via definitivamente la radioattività dall'atmosfera di tutta Italia.

L'intensità di esposizione, rilevata con la camera MAB, riferita al fondo naturale, si è abbassata a 15 microrem dai 16 dei giorni scorsi. La concentrazione dello iodio 131 equivalente nell'aria, rilevata con i filtri a carbone attivo, è scesa dagli 11 picoCurie per metro cubo a 5 picoCurie per metro cubo. Quindi i valori, in questi ultimi 3 giorni, sono in lenta ma costante diminuzione: i 15 microRem del fondo naturale significano una volta e mezza i valori normali, quelli registrati quando non era ancora arrivata la nube radioattiva, che si aggiravano sui 10 microRem /ora. Anche il valore 5 dello iodio 131 nell'aria è un dato quasi insignificante. Il servizio di Radioprotezione, comunque, ha in corso tutta una serie di analisi che confermino i rapporti tra i valori registrati nei giorni precedenti e quelli che saranno rilevati in seguito. Forse il grosso lavoro per l'ufficio comincia proprio adesso, con i controlli.

Gli operatori hanno concluso le analisi su numerosi campioni di acqua provenienti dal territorio bresciano, acqua proveniente da acquedotti «a cielo aperto» e nella quale, ovviamente, è stata trovata qualche traccia di radioattività. Sono in corso anche esami sui formaggi freschi. Su alcuni campioni di funghi coltivati, provenienti da allevamenti, non sono state rilevate tracce. Una novità, che confermeremo dopo ulteriori analisi, per quanto riguarda gli asparagi. Quelli di un orticello, che giorni fa, erano risultati radioattivi, sono stati tagliati: ed i nuovi asparagi, cresciuti nel frattempo, sembra che non rivelino tracce.

È un dato importante (se sarà confermato) in quanto lascia bene sperare e potrà avere benefici effetti per il foraggio nei prossimi giorni
In costante miglioramento la situazione del latte della Centrale: dai 900 picoCurie per litro registrati la scorsa settimana, si e passati, all'ultimo esame effettuato sabato, a soli 118 picoCurie per litro. Valori bassi, bassissimi, anzi. Il latte della Centrale si può tranquillamente consumare.

È intanto giunta notizia che  la centrale di Caorso è stata fermata nella notte tra sabato e domenica scorsi.
I motivi della fermata, ha dichiarato il vicedirettore della centrale, sono da ricercarsi in un inconveniente ad un sistema di riserva che ha provocato una leggera perdita di vapore ad una tubazione. Il sistema di riserva, fanno notare a Caorso, non è da confondere con il sistema di emergenza e serve a raffreddare il reattore quando è isolato dalle turbine. Il dirigente ha anche precisato che sono in corso indagini tecniche per ricostruire la causa del guasto e quindi avere la possibilità di programmare gli interventi necessari per tornare alta normalità.

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