L'ANALISI
04 Dicembre 2025 - 18:53
CREMA - La commissione regionale per il riordino delle autonomie locali ha dato il via libera, oggi pomeriggio, alla risoluzione che apre la strada alla nascita delle Comunità di pianura.
Si tratta di un nuovo modello di collaborazione tra amministrazioni locali, pensato per sostenere i piccoli e medi centri nel governo dei servizi con la possibilità di accedere a fondi.
La risoluzione impegna la giunta regionale ad avviare un percorso per individuare le «forme innovative di gestione associata nelle aree di pianura», partendo dalle esperienze già presenti sui territori e che rappresentano modelli replicabili di efficienza.
«Si tratta di un passo concreto — ha commentato il consigliere regionale del Pd Matteo Piloni — che nasce dall’esperienza dell’Area omogenea cremasca, riconosciuta come modello virtuoso di gestione. Il documento approvato punta a rendere territorialmente omogenea la gestione dei servizi, portare economie di scala ai Comuni, per i quali la carenza di personale è sempre più grave. L’obiettivo è iniziare a dare risposte ai territori, anche attraverso società in house, ossia pubbliche, che mettano al centro il ruolo dei sindaci, la qualità dei servizi e il loro controllo».
Soddisfazione viene espressa anche da Riccardo Vitari, consigliere regionale della Lega: «È un passo avanti concreto verso una pubblica amministrazione più efficiente e vicina ai cittadini. Nella nostra pianura esistono realtà virtuose, ma molte amministrazioni affrontano quotidianamente problemi relativi alla carenza di personale e carichi burocratici pesanti. Dare la possibilità ai Comuni di unirsi in un’organizzazione stabile permette di condividere competenze, ottimizzare risorse e garantire servizi migliori senza togliere identità a nessuno. Questo strumento semplifica l’accesso ai bandi, migliora la programmazione e rende più semplice affrontare sfide che singolarmente sono difficili da sostenere».
Per Gianni Rossoni, presidente dell’Area omogenea cremasca, «è stato un passaggio fondamentale, in attesa del 20 gennaio, quando il consiglio regionale discuterà e metterà ai voti il testo della risoluzione che, partendo dall’esperienza cremasca, potrà valutare l’avvio di un percorso legislativo per riconoscere le comunità di pianura come nuovi strumenti di governo del territorio. Ringrazio Piloni e Vitari per il sostegno».
Anche il sindaco Fabio Bergamaschi ha commentato positivamente la risoluzione: «È stato un passo molto promettente verso l’avvio dell’iter legislativo. La commissione ha riconosciuto il valore che si sta creando con questa collaborazione sovracomunale».
La chiusura è del presidente della commissione regionale Autonomia, Giovanni Malanchini: «Questa proposta potrebbe essere un primo passo per giungere poi a interventi legislativi che, a fianco delle già esistenti comunità di montagna, preveda la costituzione di comunità di pianura. È diffuso il sentimento che sia necessario per i Comuni trovare forme di aggregazione stabili ed efficienti, in modo da ottimizzare i costi dei servizi e aumentare la rappresentanza di territori, che diversamente sarebbero più marginali».
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