Cerca

Eventi

Tutti gli appuntamenti

Eventi

CREMA

Senzatetto, per rifugio una cabina elettrica

Vicino alla ex scuola di Cl, clochard anche nella casetta a ridosso dell’ex cascina Valcarenga

Dario Dolci

Email:

redazione@laprovinciacr.it

03 Dicembre 2025 - 05:15

Senzatetto, per rifugio una cabina elettrica

CREMA - Con l’avvicinarsi dell’inverno, le temperature iniziano a diventare rigide e chi è senza fissa dimora cerca un riparo. Le soluzioni trovate sono di fortuna e non certamente ideali, per chi non vuole usufruire del dormitorio di via Civerchi, che dispone di 18 posti letto. Tanto meno si tratta di soluzioni confortevoli. Dei rifugi storici già si conosce, ma c’è chi trova anche posti nuovi in cui ripararsi.

Gli ultimi due segnalati, in ordine di tempo, riguardano la vecchia cabina elettrica ormai dismessa, situata nei pressi della ex scuola di Cl, e la casetta prefabbricata presente all’interno dell’area della ex cascina Valcarenga, a poche decine di metri di distanza. La piccola costruzione avrebbe dovuto fungere da uffici per un cantiere che non è mai stato avviato. La storica cascina, situata lungo viale Europa, infatti, cade a pezzi, così come del resto il campus scolastico della Fondazione Charis, realizzato solo nelle strutture portanti e ormai abbandonato da più di 15 anni.

Sul problema dei senzatetto che provano a proteggersi dove e come possono, interviene l’assessore al Welfare, Anastasie Musumary: «Chiederemo all’Unità di strada di intervenire e di verificare queste segnalazioni. Si tratta però di strutture private e non comunali, il che comporta la corresponsabilità dei proprietari. Inoltre, non possiamo incidere sulla volontà di autodeterminazione delle persone. Tutti sanno che esiste un dormitorio pubblico dove è possibile essere accolti, ma c’è chi preferisce andare altrove. Abbiamo l’esempio della persona che dorme sotto i portici di palazzo comunale per sua volontà».

uyuy

Andare altrove, significa in giro per la città, in edifici abbandonati. I luoghi preferiti da chi non vuole sottostare alle regole del dormitorio sono l’ex pizzeria Lo Scoglio di viale Santa Maria (dove gli immigrati, spesso attenzionati dalle forze dell’ordine, hanno sfrattato gli italiani), le villette mai terminate lungo il canale Vacchelli e la stessa ex scuola di Cl, un ecomostro destinato a restare uno sfregio all’ingresso della città. Di recente, come hanno segnalato alcuni residenti del quartiere San Carlo, i senzatetto sono tornati anche a frequentare l’altro ecomostro, quello situato all’angolo tra via Indipendenza e via Lago Gerundo. L’edificio era stato sigillato per evitare intrusioni, ma c’è chi assicura che sia tornato ad essere frequentato.

Molti di questi invisibili sono talmente fragili e compromessi dal punto di vista fisico e psichico da non riuscire a chiedere aiuto. Da soli non vanno al Centro Ascolto e nemmeno dall’assistente sociale. Sono quasi tutti uomini, con problemi di alcolismo e di dipendenze (non solo da stupefacenti ma anche dal gioco) e altre turbe psichiatriche. Nessuno di loro si rivolge al Rifugio San Martino della Caritas, che ora è in via Civerchi, ma che sarà trasferito all’ex Misericordia, attraverso una convenzione con la Fondazione benefattori cremaschi, dopo che saranno terminati i lavori di ristrutturazione.

Il rifugio per i senzatetto avrà un ingresso indipendente. Al pianterreno ci saranno una sala ricevimento, la cucina e la mensa; al primo piano il dormitorio e i servizi. Per chi deciderà di andarci e di sottostare alle regole.

Commenta scrivi/Scopri i commenti

Condividi le tue opinioni su La Provincia

Caratteri rimanenti: 400