L'ANALISI
10 Novembre 2025 - 15:23
CREMA - Quasi tutto pronto all’ex Misericordia, per l’apertura della nuova sede del rifugio per senzatetto gestito dalla Caritas diocesana. «Il 20 dicembre si terrà l’inaugurazione del nuovo dormitorio, in una porzione dell’edificio di via Matteotti, con accesso da via Patrini, realizzato in rete con la Fondazione Benefattori Cremaschi e il Comune — conferma Claudio Dagheti, direttore della Caritas —: una nuova casa per chi una casa non ce l’ha, più bella e dignitosa, che può diventare il punto di partenza per ritrovare la speranza di farcela».
Andrà dunque in pensione la struttura di via Civerchi, aperta ormai da 13 anni e che verrà riadattata dalla diocesi per ospitare uffici per le commissioni pastorali e altri organismi della Chiesa cremasca. Da tempo è stato siglato l’accordo tra Caritas e il presidente della Benefattori Gianni Risari, per il trasferimento del San Martino. Il rifugio sarà organizzato con una sala ricevimento al pianterreno, dove troveranno posto la cucina e la mensa; al primo piano il dormitorio e i servizi. Confermati i 18 posti letto.
L’investimento per adattare e riqualificare i locali dell’ex Misericordia è stato pari a 320mila euro, ottenuti grazie ai fondi del Piano nazionale di ripresa e resilienza per il contrasto all’emarginazione. Le regole per l’utilizzo del rifugio ricalcheranno quelle attuali, con apertura serale e uscita al mattino dopo la colazione. Gestione affidata ai volontari della Caritas. Al momento sono una decina quelli che si alternano stabilmente nei turni, che comportano la presenza contemporanea di due persone per l’accoglienza.
Nel frattempo, domenica 16 novembre 2025 si terrà il giubileo della carità, promosso dalla diocesi. Coinciderà con la Giornata mondiale dei poveri, che quest’anno ha come titolo «Sei tu, mio Signore, la mia speranza». Invitati gli operatori dell’associazione Papa Giovanni XXIII, della San Vincenzo e tutti coloro che, in diversi ambiti, si occupano di aiuto alle fasce più deboli della popolazione, portando avanti interventi caritatevoli.
«Abbiamo previsto un momento liturgico nel pomeriggio, in cattedrale — aggiunge Dagheti — centrato sul tema dell’abitare, che è il segno scelto dalla diocesi per questo anno giubilare, inteso come opportunità di relazione, di incontro, di stabilità, di radicamento in una società. Mentre, di contro, la mancanza di casa diventa umiliazione, fatica, solitudine».
In programma c’è una breve processione, con partenza fissata per le 15.30 dal dormitorio di via Civerchi, per arrivare ad attraversare la porta santa della cattedrale e poi prendere parte alla funzione.
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