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CREMA. LA NUOVA CASA DI COMUNITÀ

Obiettivo prossimità: «Diventi riferimento»

Il governatore Fontana al taglio del nastro: «Qui dobbiamo garantire risposte ai cittadini»

Stefano Sagrestano

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stefano.sagrestano@gmail.com

21 Novembre 2025 - 18:18

Obiettivo prossimità: «Diventi riferimento»

CREMA - La Casa di comunità di via Gramsci, come punto di riferimento della sanità di prossimità del territorio cremasco. Oggi a tenere a battesimo la struttura, negli ultimi due anni arricchita di servizi sociosanitari, è stato il presidente della giunta regionale Attilio Fontana, accolto nel primo pomeriggio dal direttore generale dell’Asst Alessandro Cominelli, dallo staff dirigenziale dell’ospedale e dal dg dell’Ats Val Padana Stefano Manfredi. Con loro il sindaco Fabio Bergamaschi, il presidente dell’Area omogenea Gianni Rossoni, la parlamentare Silvana Comaroli e il consigliere regionale Riccardo Vitari. Oltre a colleghi amministratori e politici e ospiti istituzionali. A benedire i locali, il vescovo Daniele Gianotti.

«Le strutture hanno bisogno di essere riempite di contenuti, siamo dunque alla fase cruciale a cui lavorare all’unisono — ha ricordato il primo cittadino —: questa è una palazzina a vocazione sociosanitaria. Seppur con qualche difficoltà logistica, pensiamo dunque all’attiguo comparto degli ex Stalloni e agli sviluppi importanti di questa zona della città». Rossoni ha aggiunto, rivolgendosi a Fontana: «Siamo un territorio che dialoga e ha molto a cuore il suo ospedale e la sanità di prossimità».

Il direttore generale Cominelli ha ricordato «come sia importante che un territorio abbia strutture vitali e ben organizzate come questa, perché tante volte il cittadino è disorientato e non percepisce di essere accompagnato in un percorso di cura».

Carolina Maffezzoni, direttrice sociosanitaria dell’Asst, ha illustrato i servizi attivati in via Gramsci: «Mettiamo a disposizione dei cremaschi e degli operatori spazi confortevoli. Abbiamo il punto prelievi, il centro servizi per la cronicità, scelta e revoca del medico, ambulatori di medici di medicina generale, pediatri di libera scelta, geriatria e nefrologia. E ancora la medicina interna, la pneumologia e molti altri servizi. Poi l’ambulatorio di psicologia delle cure primarie. Senza dimenticare le cure domiciliari e l’ufficio protezione giuridica».

Dopo la benedizione da parte del vescovo, Fontana è stato accompagnato in un breve tour nella struttura, partendo dagli uffici per arrivare al primo piano, che ospita gli ambulatori. «Presto – ha ricordato Cominelli – apriremo anche un’altra Casa di comunità a Rivolta d’Adda, insieme all’ospedale di comunità». La prima sarà nello stabile di via Garibaldi, pronta entro fine dicembre; il secondo direttamente all’interno del Santa Marta, da ultimare entro febbraio.

I dati dimostrano quanto la sanità di prossimità serva per la crescente cronicità della popolazione. «Mai come in questo momento storico abbiamo necessità di rivedere la legge sanitaria che ha ormai 50 anni — ha evidenziato il governatore —: oggi è cambiato tutto, a partire dall’invecchiamento della popolazione. L’ospedale deve diventare un luogo dove accedere se le cure di prossimità non sono sufficienti. Si deve fare passare questo concetto ai cittadini. Il primo punto di riferimento, oltre al proprio medico di famiglia, deve essere appunto la Casa di comunità e noi dobbiamo lavorare per fare in modo che qui si possano dare le prime risposte. Una presa in carico di tutte le esigenze. Aver distribuito sul territorio le Case è un chiaro messaggio, che abbiamo dato in questa direzione. Il nostro progetto si sta realizzando progressivamente».

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