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CREMA. TEATRO SAN DOMENICO

Emozioni e coraggio sul palco: il viaggio di «CORRI» commuove il pubblico

Una serata intensa ha raccontato la rinascita di un uomo attraverso la corsa, con interventi e testimonianze che hanno evidenziato il ruolo decisivo dello sport nel superare il buio interiore. L’iniziativa, sostenuta da più realtà del territorio, ha offerto un dialogo profondo tra autore, attore e istituzioni

Cinzia Franciò

Email:

cfrancio@laprovinciacr.it

21 Novembre 2025 - 14:01

Emozioni e coraggio sul palco: il viaggio di “CORRI” commuove il pubblico

Gualandris, Cominelli, Di Sante, Gavasso

CREMA - «Corro perché devo farlo. Corro perché non mi sono mai sentito così bene in vita mia. Corro per tutti quelli che hanno perso la speranza…» - sono solo alcune delle frasi recitate dall’attore e runner Sebastiano Gavasso sul palco del Teatro San Domenico ieri sera durante lo spettacolo «CORRI – dall’inferno a Central Park».

Forte e sentita la partecipazione di pubblico che ha riempito il teatro cittadino per lo spettacolo promosso dall’Ospedale Maggiore di Crema, in collaborazione con il Teatro San Domenico, il Comune di Crema, Consorzio.it – la Società dei Comuni Cremaschi, BCC Caravaggio e Cremasco e Panathlon Crema.

Il monologo è tratto dall’omonimo best seller di Roberto Di Sante, prodotto da Loft Theatre, con la regia e l’adattamento di Ferdinando Ceriani.

Presente sul palco per un saluto iniziale il direttore generale di ASST Crema, Alessandro Cominelli, intervistato dal direttore del quotidiano La Provincia di Cremona e Crema, Paolo Gualandris.

«Fare sanità significa non solo fare salute, ma anche fare prevenzione – ha commentato Cominelli –. Sport e prevenzione rappresentano il binomio di cui parliamo spesso, perché lo sport garantisce il benessere psico-fisico, è uno strumento che aiuta a portare i ragazzi in un contesto sociale, serve per uscire dalle piccole, medie, grandi difficoltà. Nello spettacolo si parla, in particolare, dello sport che aiuta a guarire dalla depressione. Ringrazio tutto il mio staff perché in 25 giorni abbiamo riempito la sala, un applauso a tutti voi che siete qui e un grande ringraziamento agli sponsor che hanno creduto, come noi, all’evento».

“CORRI” è una storia che inizia con un uomo che precipita dal quarto piano e finisce con lo stesso uomo alla Maratona di New York. In mezzo, il percorso struggente di quest’uomo, Aldo Amedeo: dal profondo pozzo buio della depressione fino alla riscoperta dei propri sogni. Il viatico per la liberazione – motivata dall’amore per la compagna Teresa - sarà proprio la corsa, infinita, estenuante, dolorosa... quella di un evaso braccato dai suoi incubi: Aldo cade e si rialza, si fa male e affronta il durissimo recupero ma non molla mai. Torna pian piano, un chilometro dopo l’altro, alla vita, alla passione, ai sogni: dagli allenamenti sempre più intensi nel parco sotto casa fino alle prime gare, dalle 10 km alla mezza Maratona Roma-Ostia, fino alla linea di partenza del Ponte di Verrazzano.

gavasso

Sul palco Sebastiano Gavasso e la platea del San Dominico



Al termine dello spettacolo, dopo forti applausi, l’autore del libro Roberto Di Sante e il Dg Cominelli hanno raggiunto sul palco Sebastiano Gavasso per un’intervista finale condotta dal direttore Gualandris.

«Lo sport aiuta in modo diretto a liberare la mente, a stare in mezzo al verde, ti fa stare meglio. Lo sport educa, è sacrificio e sforzo, ti dà disciplina che poi porti nella vita quotidiana – ha commentato Cominelli –. Ma il valore più grande è quello sociale, perché lo sport ti porta in community e ti fa cogliere l’essenza della vita».

Ha preso poi parola Di Sante: «La storia è autobiografica all’85%. Si parla del sogno impossibile che aiuta a salvarci. Dodici anni fa ero caduto in depressione. Solo quando capisci che si tratta di una malattia inizi a farti curare. Ma io vedevo il futuro tutto grigio. Dopo la maratona di New York ho riscoperto la vita, ho ritrovato tutte le cose importanti che diamo sempre per scontate, ma che invece è una fortuna averle. L’importante è attaccarsi ad una passione, sarà lei a salvarci dal buio. Non smettete mai di sognare!»

«Aldo Amedeo e CORRI hanno segnato un punto importante nella mia vita, perché sono diventato un maratoneta e poi è il primo spettacolo che svolgo in forma di monologo – ha concluso Gavasso -. Penso che le grandi realtà soffochino i sogni dei singoli individui e quindi nel 2019 ho voluto provare a mettermi in gioco e portare in scena da solo uno spettacolo. Da lì è nato CORRI che ha debuttato nel 2020».

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