L'ANALISI
12 Novembre 2025 - 17:27
Il gruppo dei volontari Anmil con la direzione strategica, il dottor Defendi e la dottoressa Leone
CREMA - Presso la Sala Riunioni della Direzione Generale dell’Ospedale Maggiore di Crema è stato presentato il progetto “Io speriamo che sto a casa”, percorso formativo dedicato alle Cure Palliative Pediatriche, promosso da ASST Crema e realizzato anche grazie al contributo di ANMIL Crema, l’Associazione Nazionale fra Lavoratori Mutilati e Invalidi del Lavoro.

Il finanziamento della seconda edizione sarà possibile grazie ai fondi raccolti durante “Pane in Piazza”, manifestazione benefica organizzata in occasione della Festa d’Autunno di Sergnano, destinata a sostenere i servizi di Cure Palliative dell’azienda sanitaria territoriale. Il valore della donazione è di 2.500 euro.
Nella precedente edizione, il percorso formativo era articolato in due sessioni da cinque moduli ciascuna. L’obiettivo è creare una rete territoriale di professionisti dedicati alle Cure Palliative Pediatriche. Il corso è rivolto a medici e infermieri, pediatri di libera scelta, medici di medicina generale, fisioterapisti, educatori, psicologi, assistenti sociali e operatori sociosanitari.
L’iniziativa è promossa dal dottor Sergio Defendi, direttore della Struttura Complessa di Cure Palliative e ADI, in collaborazione con la dottoressa Maddalena Leone, direttore della Struttura Complessa di Pediatria, e con il sostegno della Direzione Strategica di ASST Crema.
Nel suo intervento, il Direttore Generale di ASST Crema, dottor Alessandro Cominelli, ha ringraziato ANMIL Crema per la sensibilità dimostrata: «Il contributo dell’Associazione ANMIL testimonia come la solidarietà del territorio possa trasformarsi in un aiuto concreto per i nostri pazienti. Questo progetto rappresenta un investimento nella formazione e nella costruzione di una rete di prossimità che metta al centro la persona, a partire dai più piccoli».
Il dottor Sergio Defendi ha spiegato il significato del percorso formativo: «Il piccolo paziente continuerà ad essere seguito dal centro specialistico di riferimento, ma a casa potrà contare sull’adeguato supporto. Creare una rete territoriale significa costruire un sistema capace di accogliere la fragilità, sostenere la famiglia e garantire dignità di cura e di vita. È un impegno nato dall’ascolto dei bisogni concreti delle famiglie».
La dottoressa Maddalena Leone ha sottolineato l’importanza della collaborazione tra professionisti: «Solo unendo le competenze di tutti possiamo costruire un modello di assistenza integrato. Ogni bambino ha diritto a essere accompagnato con amore, rispetto e professionalità. Le cure palliative pediatriche richiedono competenze specifiche ma anche un approccio umano, empatico e condiviso: questo progetto rappresenta un primo passo in questa direzione».

A concludere l’incontro, Mario Andrini, in rappresentanza di ANMIL Crema, ha espresso soddisfazione: «Con “Pane in Piazza” abbiamo unito tradizione, solidarietà e impegno civico. Sapere che il nostro contributo sostiene un progetto di valore umano e sanitario è motivo di orgoglio per la nostra associazione e per la comunità».
Alla presentazione erano presenti anche Carolina Maffezzoni, direttore sociosanitario di ASST Crema, Mario Calci, presidente di ANMIL Crema, numerosi soci dell’associazione, il sindaco di Sergnano, Mauro Giroletti, e il sindaco di Pianengo, Ernesto Roberto Barbaglio, a testimonianza della forte sinergia tra istituzioni, sanità e cittadinanza nel sostegno ai più fragili.
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