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ALLERTA FURTI: SVOLTA TECNO

Telecamere con l’AI: rete anti criminalità

Pronta la mappa di tutti i dispositivi di videosorveglianza dislocati nel Cremasco. L’Area omogenea chiede a Consorzio.It di metterli in rete per allarmi in tempo reale

Cristiano Mariani

Email:

cmariani@laprovinciacr.it

17 Novembre 2025 - 05:20

Telecamere con l’AI: rete anti criminalità

CREMA - Oltre 700 telecamere di sicurezza, 760 a voler essere fiscali. Delle quali, 658 perfettamente operative, 93 da aggiornare e 9 destinate a specifici test. Tante ne contano, nel complesso, i Comuni del Cremasco. Da sole possono dare una mano; assieme rappresentano un argine. Ma in rete, sotto la regìa dell’intelligenza artificiale, si trasformeranno nel più esteso sistemi di difesa contro la criminalità, mai concepito in una realtà di provincia.

rossoni

«Per un territorio più sicuro, possiamo fare di più?». E la risposta alla domanda che s’è posto Gianni Rossoni (nella foto a destra), il sindaco di Offanengo eletto per il secondo mandato consecutivo alla guida dell’Area omogenea, è arrivata dalla tecnologia. Quella del futuro, per l’esattezza. Perché passa dagli algoritmi di una sperimentazione la carta, che i Comuni del comprensorio si apprestano a calare, per contenere anche, ma non solo, le incursioni degli specialisti dei furti nelle abitazioni. Ossia le ‘batterie’ che, pressoché ogni pomeriggio nell’autunno cremasco, calano dalle province limitrofe per saccheggiare villette e appartamenti, prima che i proprietari rientrino dal lavoro per cena. In paesi come Pianengo, i colpi si sprecano negli ultimi giorni; ma «anche da noi a Offanengo — ammette Rossoni — è capitato. E alle vittime, va tutta la mia vicinanza».

AI

Chi l’intelligenza artificiale la sta istruendo a individuare in autonomia situazioni sospette lungo le vie, leggasi capannelli inconsueti per l’orario, piuttosto che una persona stesa a terra, è l’università di Bari. L’ateneo era in cerca di territori in cui testarne l’efficacia e l’Area omogenea, attraverso il braccio operativo rappresentato dalla società partecipata Consorzio.It, si è candidata. Risultato? Le prove tecniche di efficacia sono ormai alla vigilia a Crema, Pandino e Castelleone. Se n’era già parlato in estate; ma l’asso mantenuto nella manica fino ad ora da Rossoni e colleghi consiste nel mandato alla società pubblica, che ha in Bruno Garatti (nella foto sotto) il proprio amministratore delegato, per mettere in rete con il medesimo sistema l’intero sistema di videosorveglianza dei 48 Comuni del comprensorio. Ovviamente il primo passo dell’operazione, che ha in Cristian Lusardi il coordinatore tecnico, è consistito nel censimento e nella mappatura dei singoli obiettivi puntati sul territorio. Quindi, la verifica dell’effettivo funzionamento di ciascun apparecchio, così da valutarne la corrispondenza agli standard richiesti. E una volta redatto l’atlante cremasco degli occhi elettronici, si lavora al progetto che mira a farli lavorare assieme. 

garatti

L’obiettivo è ottenere alert specifici. Insomma, una segnalazione in tempo reale, ovvio, ma pure indirizzata all’operatore più adatto. Insomma, un allarme trasmesso alla polizia locale competente nello specifico territorio, alla stazione dei carabinieri della giurisdizione, oppure al commissariato di polizia. «L’abbiamo presentato anche al Comitato per l’ordine e la sicurezza», rivela il presidente Rossoni. Che aggiunge: «Sono tutti deterrenti, certo. Ma anche il segnale di un territorio unito che ha a cuore il tema della prevenzione della criminalità. Sebbene, ne siamo consapevoli, azzerare i furti non è certo un obiettivo realistico. Noi, comunque, ci attrezziamo».

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