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LA BELLEZZA FA IMPRESA

Distretto cosmetico: boom da 1,6 miliardi

Il Cremasco sempre più leader: incide per il 15% del mercato regionale di settore. Lombardia locomotiva del beauty: +6,3% nel 2025 secondo i dati di Assolombarda

Riccardo Maruti

Email:

rmaruti@laprovinciacr.it

03 Novembre 2025 - 05:20

Distretto cosmetico: boom da  1,6 miliardi

Nel riquadro Filippo De Caterina

CREMA - La bellezza continua a produrre valore. A fine 2025 il distretto cosmetico cremasco toccherà quota 1,6 miliardi di euro di fatturato, confermando la propria vocazione d’eccellenza e il ruolo baricentrico nella Beauty Valley lombarda, il quadrilatero della bellezza che unisce Crema, Milano, Bergamo e la Brianza. Una crescita costante che consolida il peso del distretto, capace di incidere per circa il 15% del mercato cosmetico regionale, con un tessuto industriale che unisce artigianalità, tecnologia, design e ricerca scientifica.

A trainare il settore, come sempre, sono i grandi nomi: Ancorotti Cosmetics, Regi Laboratories-Omnicos Group, Intercos, Lumson e Chromavis, colonne portanti di un ecosistema che non smette di attrarre investimenti internazionali. È atteso, a breve, l’arrivo in territorio cremasco — alle porte della città — di un nuovo player di primo piano, ulteriore segnale della forza attrattiva di un comparto che guarda sempre più ai mercati globali.

Secondo i dati di Assolombarda, la Lombardia si conferma la locomotiva della cosmetica italiana e uno dei poli produttivi più avanzati d’Europa. Nel 2024, il fatturato complessivo del settore regionale ha superato gli 11 miliardi di euro (11.017 milioni), con una crescita del 9,1% rispetto al 2023. Le vendite sul mercato interno hanno toccato quota 5 miliardi, in aumento del 5,6%, mentre le esportazioni — sempre più decisive — hanno superato i 6 miliardi di euro, registrando un incremento del 12,1%.

Le stime per il 2025 confermano la spinta in avanti: il comparto lombardo dovrebbe raggiungere un fatturato di oltre 11,7 miliardi di euro, segnando un’ulteriore crescita del 6,3%. Sul mercato interno le vendite saliranno a 5,2 miliardi (+3,4%), mentre l’export volerà fino a 6,5 miliardi (+8,6%). Una tendenza che ribadisce l’importanza dei mercati esteri per la cosmetica lombarda e, più in generale, per l’intera filiera nazionale.

Il Made in Italy cosmetico, riconosciuto nel mondo per qualità, innovazione e sostenibilità, resta un simbolo della capacità tutta italiana di coniugare tradizione e ricerca scientifica. L’Italia figura tra i principali produttori europei del settore, con una rete fitta di piccole, medie e grandi imprese che spaziano dalla cura della pelle e dei capelli al make-up, dai profumi ai prodotti per l’igiene personale. L’attenzione crescente verso ingredienti naturali, packaging sostenibili e sicurezza dei consumatori rappresenta oggi il cuore dell’evoluzione del comparto. In questo scenario, la Lombardia — e il Cremasco in particolare — si confermano modelli di equilibrio tra artigianalità e alta tecnologia, tra ricerca e design. Un sistema produttivo che non solo genera ricchezza, ma che esporta nel mondo un’idea precisa di bellezza come valore culturale, economico e identitario.

Il presidente della sezione Cosmetica di Assolombarda e vicepresidente di Cosmetica Italia, Filippo De Caterina, osserva: «La cosmetica non è solo bellezza: è manifattura avanzata, ricerca, sostenibilità, export e occupazione. È uno dei pilastri dell’economia lombarda e nazionale. La Lombardia si conferma il cuore pulsante della cosmetica italiana, ospitando il 54% delle imprese del settore, coinvolgendo 231mila addetti e generando il 67% del fatturato cosmetico nazionale». E, commentando i numeri del fatturato, afferma: «Questi risultati non sono frutto del caso, ma della capacità del settore di fare rete, investire in ricerca e sviluppo, adottare modelli sostenibili e integrarsi con il mondo accademico e finanziario». E conclude con una riflessione di prospettiva: «Guardando al futuro, il nostro impegno è quello di continuare a sostenere la competitività della cosmetica lombarda, promuovendo l’eccellenza del Made in Italy e valorizzando le specificità locali. La bellezza che produciamo è anche economica, sociale e culturale. E oggi possiamo raccontarla con maggiore consapevolezza e orgoglio».

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