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LE ASSISE DELL'ECONOMIA

«Il futuro di Cremona si costruisce insieme»

Ancorotti: «Realizzeremo il cluster della Cosmesi». Biloni: «Indispensabile cooperare»

Stefano Sagrestano e Andrea Arco

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18 Ottobre 2025 - 09:24

«Il futuro di Cremona si costruisce insieme»

Roberto Biloni e Renato Ancorotti

CREMONA - Dare piena attuazione agli obiettivi indicati nel Masterplan 3C, partendo dai Cluster che valorizzino le eccellenze dell’economia provinciale, facendo da traino anche per le piccole aziende. Questo, secondo il senatore di Fdi Renato Ancorotti, è uno degli obiettivi primari che devono raggiungere i protagonisti delle Assise dell’economia cremonese, in programma lunedì pomeriggio a Ca’ de Somenzi. L’imprenditore cremasco del settore cosmetico, parte proprio dal comparto del make up per un’analisi delle opportunità di sviluppo industriale del territorio.

«Il Cluster della cosmesi – esordisce Ancorotti – arriverà a compimento con Rei Reindustria innovazione, con una serie di aziende a capofila e integrandolo con le altre che lavorano nel settore, compresa la filiera del packaging. Credo che nel 2026 si potrà concretizzare e l’operatività dipenderà un po’ anche da noi addetti ai lavori: dovremo, insomma, riuscire a sfruttarne le potenzialità. Evidente che non debba rimanere un elenco di aziende, ma diventare qualche cosa che sinergicamente dia opportunità maggiori alle imprese e al territorio».

Ampliando l’analisi, Ancorotti, ricorda come «Crema sia la città della bellezza, grazie alla cosmesi, Cremona della musica, per la tradizione dei suoi violini, e Casalmaggiore dell’oro rosso, ovvero la produzione di pomodoro. Sono le caratterizzazioni da valorizzare e sfruttare, sono le eccellenze di maggiore evidenza, a cui ne vanno sommate altre. Dobbiamo cercare di creare sinergie nonostante le distanze anche fisiche, penso ad esempio ai chilometri che separano Crema e Casalmaggiore».

Si possono sfruttare i punti di contatto: «Per esempio – aggiunge il senatore – perché non pensare alla coltivazione di erbe officinali, utili in ambito cosmetico, ma anche agroalimentare, sarebbero un fil rouge. Poi vanno messi a terra i progetti per dare concretezza al Masteprlan 3C. I ‘Crema beauty days’ sono un esempio di quello che si è già fatto, nei primi due anni abbiamo lavorato bene e ottenuto risultati, ma bisogna cercare di legare tutto questo con il resto della provincia. Il 94% del tessuto imprenditoriale cremonese è formato da micro aziende, le piccole e medie sono il 5% e l’1% hanno grandi dimensioni. Con una situazione di questo genere diventa decisivo lavorare sulle realtà minori. Per farle crescere bisogna fare rete, in modo che possano avere una progressione reddituale importante. Tutto andrebbe non solo a vantaggio dell’imprenditore, ma significherebbe più occupazione e un maggior gettito fiscale per lo Stato e gli enti locali. Il primo punto è la voglia di crescere del micro imprenditore, il secondo è la rete che ti aiuta farlo e ad avere sbocchi anche internazionali. Non dimentichiamo poi che l’accesso all’intelligenza artificiale è molto più facile per le grandi aziende, che hanno strutture idonee. Ciò accresce il gap con le piccole. La presenza di aggregazioni forti e organizzate risolverebbe il problema».

Per Roberto Biloni, presidente di CremonaFiere, il confronto è indispensabile: «Credo che ritrovarsi tutti insieme, in un unico luogo, rappresenti un’occasione davvero utile per confrontarsi e per capire quali obiettivi possiamo raggiungere in modo condiviso. Le Assise sono un momento di dialogo vero, non solo tra istituzioni ed economia, ma tra tutte le componenti vive del territorio. È da qui che può partire una visione comune di crescita». Bisogna anche creare un organismo agile che dia la possibilità di concretizzare piani e progetti condivisi da tutti gli attori che saranno protagonisti della giornata di lunedì a Ca’ de Somenzi.

«Il Masterplan 3C è uno dei valori più importanti che Cremona può esprimere – sottolinea Biloni – ma perché diventi realtà serve una cabina di regia che tenga insieme le forze economiche, sociali e culturali. In questo senso la Fiera di Cremona può, e deve, essere lo strumento operativo del territorio: un luogo di incontro, di confronto e di apertura verso l’esterno, capace di farci crescere anche a livello internazionale». A questo proposito, il presidente di CremonaFiere ricorda il ruolo delle manifestazioni da lui dirette, fondamentali per promuovere il sistema economico cremonese nel mondo.

«Le Fiere zootecniche Internazionali e Cremona musica danno alla città una leadership europea riconosciuta, che si traduce in attrattività, benessere, risorse economiche ma anche, e soprattutto, innovazione – prosegue –: ritengo che sia grazie a questi eventi che il nome di Cremona continua a circolare nel mondo come simbolo di eccellenza. Il coordinamento della crescita economica e culturale del territorio è, in definitiva, il senso ultimo delle Assise dell’Economia: capire dove vogliamo andare e farlo, finalmente, insieme».

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