L'ANALISI
30 Ottobre 2025 - 11:54
 
												Il complesso delle nuove scuole elementari
SPINO D'ADDA - Il Comune ha anticipato i soldi, oltre 700mila euro, per opere pubbliche. Avendo la certezza di un rimborso di cassa dallo Stato, che ora non arriverà.

 

Grida «allo scandalo» il sindaco Enzo Galbiati di fronte alla comunicazione arrivata martedì sulla sua scrivania e inviata dalla Regione. «Ci dicono che non potranno assolvere al pagamento dei contributi dovuti al nostro Comune, pagamento previsto per il 27 ottobre, perché Cassa depositi e prestiti non ha disponibilità economica. Non più tardi di venerdì scorso i tecnici della Regione con cui abbiamo parlato ci avevano assicurato il pagamento entro la data stabilita. Oltre ai contributi che dobbiamo ricevere dalla Regione, siamo in attesa di quelli dal Gse (il gestore dell’energia Ndr)».
I fondi in questione sono oltre 700mila euro riferiti ai progetti di edilizia scolastica che la giunta ha portato a termine negli ultimi anni. Il più importante e più recente in ordine di tempo è stato la costruzione del nuovo polo d’istruzione, con annessa palestra e auditorium, che da settembre ospita le elementari, collocato in via Pace.
Una scuola da 10 milioni di euro complessivi, inserita nella zona del paese che già ospita asilo nido (ristrutturato negli anni scorsi) e medie, con la costruzione di una viabilità dedicata, appunto via della Pace. Nel contempo è stata ceduta al costruttore e ormai abbattuta completamente la vecchia primaria di viale Vittoria, fatta eccezione per il refettorio, diventato una sala ideale per organizzare spettacoli e convegni. Al posto dell’edificio cancellato dalle ruspe potranno sorgere strutture di tipo residenziale.
«Rassicuriamo — scrive nella comunicazione inviata all’ente spinese la dirigente del settore Istruzione, formazione e lavoro Milena Bianchi — che gli importi saranno comunque erogati in occasione della prima finestra di pagamento utile collegata al contratto di mutuo da sottoscriversi nei prossimi mesi, che si ipotizza avvenga a marzo 2026». Insomma ci vorrà parecchio tempo e nel mentre questi mancati introiti rischiano di mandare in crisi i conti 2025 dell’ente spinese.
«Senza questi contributi, soldi che il Comune ha versato da tempo, saliamo ad un’anticipazione di cassa complessiva di un milione e mezzo — prosegue Galbiati —: mi domando come può un ente come il nostro rispettare tutti i vincoli di bilancio e di cassa. Considerando che la Corte dei conti ci ha già convocato due volte, proprio per l’anticipazione di cassa, non tenendo conto di queste mancanze di ministero e Regione, mi domando come possiamo fare per amministrare i nostri Comuni nel rispetto delle norme».
Un problema che riguarda decine di enti locali, quello sollevato da Galbiati. L’amarezza del sindaco chiama in causa i livelli superiori della politica regionale e nazionale. «Probabilmente la politica non è interessata alle numerose difficoltà che stanno attraversando i Comuni, a partire dai costi dei Servizi sociali che sono sempre più elevati per varie voci di aumento di spesa, dall’assistenza ad personam per i minori, alle povertà delle famiglie. Ormai come amministratori siamo costretti a diventare esattori per lo Stato».
Problemi che non sono certo una prerogativa di Spino d’Adda. I Comuni del Cremasco e non solo si trovano tutti a fare i conti con l’aumento delle spese per il Welfare che, specialmente per i bilanci di centri di piccole dimensioni, mette seriamente in difficoltà i conti.
Copyright La Provincia di Cremona © 2012 Tutti i diritti riservati
P.Iva 00111740197 - via delle Industrie, 2 - 26100 Cremona
Testata registrata presso il Tribunale di Cremona n. 469 - 23/02/2012 
Server Provider: OVH s.r.l.   Capo redattore responsabile: Paolo Gualandris