L'ANALISI
20 Ottobre 2025 - 05:05
Il sindaco Enzo Galbiati e uno scorcio della Paullese
SPINO D'ADDA - Un altro passo, decisivo, verso la fine dell’eterno cantiere del raddoppio della Paullese, mentre oggi è convocata una riunione in Provincia a Lodi per capire come procedere per il raddoppio del tratto tra il fiume Adda e la rotatoria della Teem di Paullo. Il mese prossimo, salvo sorprese, verrà aperto il nuovo tratto della superstrada sul versante milanese, stando almeno a quanto annunciato da Città Metropolitana. Si tratta dell’ultimo cavalcavia di Settala, la cui realizzazione è ormai pressoché completata.
Sarà così garantita la doppia corsia per ogni senso di marcia per l’intero tratto tra il rondò di Paullo, che porta anche al casello della Teem, e l’area commerciale “Chilometro 10”. Rimarrà poi da completare l’ultima tranche della riqualificazione dell’ex statale, poche centinaia di metri, per unire il nuovo tratto raddoppiato con quello che oggi arriva sino al cavalcavia della Cerca a Pantigliate.
La speranza dei pendolari è che questa fase finale del cantiere non si trascini per mesi, come purtroppo avvenuto negli ultimi anni per il resto dell’opera. Nel frattempo, oggi si farà il punto sul tratto Adda–Paullo e si tornerà a parlare anche del raddoppio del ponte — chiarisce il sindaco di Spino d’Adda Enzo Galbiati — invitato a prendere parte al vertice. «Attendiamo chiarimenti sia dalla Provincia di Lodi, sia da Città metropolitana».
Galbiati interverrà in rappresentanza dell’Area omogenea cremasca, ma anche della Provincia di Cremona, i cui vertici sono impossibilitati a raggiungere Lodi per la concomitanza con le Assise dell’economia cremonese, convocate a Ca’ de Somenzi. La prossima apertura del cavalcavia di Settala consentirà di mettere fine a oltre due anni di deviazioni su strette strade di servizio, con i conseguenti rallentamenti, dovuti proprio alle varie fasi della realizzazione del viadotto.
Restringimenti che causano ogni giorno code e disagi a decine di migliaia di automobilisti, tra cui molti pendolari cremaschi. Restano comunque da risolvere i nodi dei semafori di San Donato, del T-red di Zelo-Paullo, del raddoppio del ponte di Spino d’Adda e del tratto tra la Teem e il fiume. Sono soprattutto gli impianti semaforici a causare le code. Al momento, ad essere finanziato è solo il secondo ponte, il cui appalto dei lavori spetta alla Provincia di Cremona, anche se di recente la Corte dei conti ha chiesto ulteriore documentazione in merito all’opera al Comitato interministeriale per la programmazione economica e ciò potrebbe portare a un ulteriore allungamento dei tempi burocratici pre gara.
Per i semafori di San Donato si parla invece da un anno di un progetto per eliminarli: Città metropolitana ha uno studio pèer un’opera da oltre 15 milioni di euro, concordata coi sindaci dell’area a sud di Milano e in particolare, ovviamente, con l’amministrazione sandonatese. Prevede di realizzare due rotatorie in corrispondenza di via Gaeta e via Moro. Il collo di bottiglia verrebbe così allargato, anche se le rotatorie comporterebbero inevitabilmente il perdurare di rallentamenti.
L’iter prevede che i tecnici della Città metropolitana mettano mano al progetto di fattibilità economica, poi andranno trovate le risorse e verrà chiesto un contributo alla Regione. Tutto tace, almeno in apparenza, per quanto riguarda invece il raddoppio dalla rotatoria Teem al ponte sull’Adda, quello che servirebbe per togliere di mezzo il T-red.
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