L'ANALISI
27 Ottobre 2025 - 11:19
CREMA - È chiuso da 27 mesi, esattamente dalla grandinata del 25 luglio 2023, ma c’è qualche speranza che nelle prossime settimane possa riaprire i battenti. Stiamo parlando del bocciodromo comunale, sulla cui situazione relaziona il cremasco Antonio Vannucchi, responsabile provinciale delle bocce: «Siamo quasi in dirittura d’arrivo. L’impianto elettrico è a posto e funzionante. La ditta Do.Ve di Roma, che ha effettuato i lavori, deve portare via le macerie e lo farà in settimana. Prima di poter riaprire resta una pratica burocratica da sbrigare con il Gestore dei servizi energetici, perché la Federazione Bocce venderà l’energia in surplus. Per poterlo fare, occorre però attendere che E-distribuzione venga a montare il suo contatore. Ad oggi, quindi il solare è spento. Serve un tecnico che colleghi il solare all’impianto elettrico, che assicurerà anche il riscaldamento. Il primo lotto di lavori è quasi finito; mancano i due campi da bocce esterni che verranno fatti in primavera. Credo che a novembre il bocciodromo possa riaprire».
L’impianto fotovoltaico da 70 kW permetterà di rimpiazzare il vecchio impianto di riscaldamento a metano, da tempo malfunzionante. I lavori già effettuati hanno visto il ripristino della controsoffittatura e delle sei corsie di gioco interne. Queste ultime, in teoria andrebbero rifatte, ma l’operazione costerebbe 90mila euro. Le opere di sistemazione e di miglioramento energetico, avviate a inizio giugno, sarebbero dovute durare 13 settimane, ma si è visto mai che un’opera pubblica rispetta i tempi previsti? Il costo dell’operazione è a carico della Federazione Italiana Bocce, che ha in gestione il bocciodromo fino al 2040. Tra gli adempimenti necessari ci sarà anche la nuova convenzione da firmare con il gestore del bar, in quanto quella precedente era stata firmata col Consorzio Unifib, che non esiste più e che ha lasciato il posto alla Federazione stessa.
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