L'ANALISI
23 Ottobre 2025 - 16:42
CREMA - I loculi vuoti del cimitero Maggiore e gli ossari, nel complesso monumentale del principale camposanto cittadino, blindati. Solo così si riusciranno ad allontanare i piccioni, problema mai risolto, con tutte le conseguenze igienico-sanitarie e di decoro che ben si possono immaginare.
L’operazione è partita in questi giorni: 72mila euro di spesa messi a budget dal Comune (65mila già stanziati, il resto da aggiungere a breve tramite variazione di bilancio) per chiudere 450 loculi, di cui 300 più grandi, che si trovano principalmente nei corpi A, B, C, D, E e F, mentre altri 150 sono più piccoli. «I lavori sono cominciati in questi giorni — conferma l’assessore all’Ambiente Franco Bordo, che segue la lotta ai volatili — di fatto andremo a installare le reti a chiudere un terzo dei 1.400 loculi vuoti che ci sono al Maggiore».
Le barriere non saranno rigide, in modo da evitare che i piccioni riescano a trovare una base d’appoggio. Saranno dunque reti morbide, ma ovviamente resistenti, con telaio composto da rete e fissaggi appositi o con metodo tradizionale (filo e tenditori). Per risolvere il problema dei volatili che infestano anche i sotterranei degli ossari, agli accessi, attualmente aperti, verranno installate porte in rete. «In questo modo i piccioni non riusciranno più ad entrare, senza che queste soluzioni creino alcun ostacolo ai visitatori. Saranno a molla e per aprirle basterà una semplice spinta e dopo il passaggio si chiuderanno da sole».
L’intenzione è quella di migliorare la situazione già per le ricorrenze di Ognissanti e dei defunti, per poi completare le installazioni entro fine anno. Altra soluzione, per evitare che i piccioni continuino ad utilizzare i loculi vuoti come rifugi, è quella di cambiare la loro destinazione, trasformandoli in ossari e dunque chiudendoli.
Una scelta che il Comune ha fatto nei mesi scorsi, basandosi sul progressivo e consolidato cambiamento di abitudini dei cremaschi: sono sempre di più coloro che optano per la cremazione rispetto alle tradizionali sepolture. Nel 2024, nei quattro cimiteri cittadini, si è arrivati a un rapporto quasi paritario: 203 sepolture e 180 cremazioni, ovvero il 47%. Il trend di quest’anno lascia presagire il sorpasso.
Il problema principale che si verifica al Maggiore, ma anche negli altri cimiteri cittadini, è infatti quello dei loculi vuoti, sia quelli costruiti in passato, poi mai occupati e dunque ad oggi ancora sprovvisti di lapidi, sia quelli che tornano liberi dopo l’estumulazione delle salme sepolte oltre 40 anni fa, che vengono poi riposte negli ossari.
Alcuni lavori in merito sono stati già conclusi, con una spesa di poco superiore ai 22mila euro, affidandoli a un’impresa edile: 10 loculi sono stati adattati per ospitare 90 urne cinerarie. C’è anche un risparmio economico: si evitano spese per costruire nuove strutture per questo scopo, riciclando gli spazi esistenti, riadattandoli alle nuove esigenze e risolvendo così anche il problema legato alle manutenzioni e agli interventi anti piccioni. Ormai le sensibilità culturali in merito ai defunti sono cambiate, anche tra le persone anziane. Questo progressivo modificarsi della mentalità che si sta diffondendo porta quindi a un incremento delle cremazioni.
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