L'ANALISI
15 Ottobre 2025 - 05:10
Bergamaschi e Risari
CREMA - Fondare un vero e proprio club di sostenitori della Fondazione Benefattori Cremaschi per tornare ai fasti del passato quando, sin dal Medioevo, furono nobili e notabili della città a dare vita a un’istituzione oggi ultracentenaria, fiore all’occhiello del sistema sanitario assistenziale del territorio.
A lanciare un accorato appello ai cremaschi, in particolare agli imprenditori, è il presidente della Benefattori Gianni Risari. «Ci chiamiamo Fondazione Benefattori non per caso – sottolinea –: sin dal XIV secolo e fino a tempi molto più recenti, il sostegno economico del territorio è stato fondamentale. Venendo all’oggi siamo diventati a tutti gli effetti dopo la riforma del 2017 un ente del terzo settore, mentre invece siamo visti come autosufficienti. Ma non esiste un ente del terzo settore senza una comunità che lo sostiene. L’elenco dei Benefattori scritto sulla lastra di marmo all’ingresso del Kennedy si ferma a molti anni fa, è ora di aggiornarlo. Un lavoro da portare avanti con tutto il Cda e che richiederà anni».
Il patrimonio immobiliare accumulato nei secoli ne è un esempio. «Il Cremasco è il più popoloso e il più ricco per attività produttive tra i distretti dell’Ats Val Padana – prosegue Risari –: a Cremona hanno deciso di costruire un ospedale che costerà decine di milioni di euro con soldi pubblici e sovvenzioni private, a Mantova puntano sul villaggio per l’Alzheimer, hanno approvato il progetto, sostenuto da finanziamenti nazionali, regionali e europei e da forti investimenti privati. Ci sono ancora benefattori cremaschi che, come avvenne dal 1300, possano sostenere la nostra realtà? Io credo di sì. Il territorio unito ha fatto storicamente cose grandi, pensiamo al ‘buco nero’ che si creò con la chiusura dell’Olivetti e alla rigenerazione che è stata raggiunta nei decenni successivi. Il nostro compito è lavorare in questa direzione e le nostre porte sono sempre aperte».
L’invito è dunque rivolto alle imprese e alle associazioni di categoria, farsi avanti per sostenere la Fondazione, il cui bilancio l’anno scorso è tornato in attivo, un +19mila euro che certo non mette sotto chiave i conti, come ha ricordato l’altra sera in consiglio comunale il vicepresidente dell’ente Mario Tagliaferri, ma rappresenta un’inversione di rotta importante.
Evidente che le risorse per i grandi investimenti difficilmente potranno essere reperite da economie di scala. A fonti di finanziamento esterne pensa dunque Risari quando fa riferimento alla creazione di un club di sostenitori.
Ad esempio, c’è da sostenere la realizzazione di polo dell’Alzheimer negli ex Stalloni, nell’ambito del grande progetto di recupero che ha recentemente preso vita, grazie alla sinergia tra Comune, associazioni di categoria, Fondazione e Regione.
«Una priorità che coinvolge tutto il territorio – sottolinea Risari –: constatiamo ogni giorno le difficoltà delle famiglie di fronte a una vita che viene sconvolta dal palesarsi di una demenza senile. Chiediamo che negli Stalloni si possa trovare un’area di benessere per queste necessità sempre più impellenti. Lo psichiatra Vittorio Andreoli ricorda che in passato le demenze della vecchiaia fossero considerate una malattia da tenere nascosta – conclude il presidente – mentre oggi la percezione è cambiata. Si tratta di una parte della vita con tanti capitoli, la più interessante, che svela la storia della persona e dà le motivazioni per continuare a vivere.»
«Inoltre, la nostra sede è in via Kennedy, tanto che così viene chiamata. Ci ispirano le parole che pronunciò il presidente Usa nel 1961: “Se una società libera non può aiutare i molti che sono poveri, non può salvare i pochi che sono ricchi”. Nessuno può presumere di farcela da solo, Crema questa sensibilità e i modi di agire in questa direzione li ha sempre avuti».
Copyright La Provincia di Cremona © 2012 Tutti i diritti riservati
P.Iva 00111740197 - via delle Industrie, 2 - 26100 Cremona
Testata registrata presso il Tribunale di Cremona n. 469 - 23/02/2012
Server Provider: OVH s.r.l. Capo redattore responsabile: Paolo Gualandris