L'ANALISI
11 Settembre 2025 - 18:03
CREMA - Programmi che spaziano dal sostegno alle famiglie e ai bambini alle politiche per i giovani e la parità, alla cultura come strumento di benessere, al lavoro di comunità, all’inclusione socio-lavorativa e alle politiche abitative.
Sei milioni di euro da mettere in campo nel triennio 2026-2028, due per ogni annualità, con la parte del leone che la faranno i servizi educativi 0-6 anni (2,1 milioni di euro di budget) e il sostegno alle famiglie, oltre ai quasi 2,2 milioni per l’inclusione socio-lavorativa.
Sono i principali investimenti della nuova co-progettazione, presentata l’altro pomeriggio in sala Alessandrini ai rappresentanti del Terzo settore. Adesso toccherà ad associazioni, cooperative sociali e altre realtà no profit del Cremasco farsi avanti con i loro progetti per ottenere finanziamenti anche per interventi a favore di anziani e a chi è in difficoltà nel trovare un alloggio.
Entro fine anno andranno presentati, valutati e finanziati quelli ritenuti più idonei ai bisogni del territorio. Il cammino che ha portato ai bandi era cominciato a luglio 2024 con le adesioni di tutti i comuni del distretto cremasco e la convocazione di tavoli tematici su famiglie, giovani, fragilità, lavoro, abitare e cultura. Poi il documento di programmazione zonale 2025-2027, approvato dall’assemblea dei sindaci a dicembre 2024 e poi recepito da tutti i consigli comunali.
«Con questi bandi ribadiamo una scelta netta: sebbene i bisogni sociali si moltiplichino e la spesa sociale diventi sempre più gravosa, il Welfare non è un costo da contenere, ma un investimento da compiere convintamente sulla nostra comunità – ha evidenziato il sindaco Fabio Bergamaschi –. Crediamo in una politica che mette al centro le persone, soprattutto quelle più fragili, e che costruisce risposte attraverso il dialogo con chi ogni giorno lavora sul territorio. Crema, che con la co-progettazione è stata pionieristica, vuole continuare ad essere un laboratorio di partecipazione e innovazione sociale».
L’assessora al Welfare Anastasie Musumary ha sottolineato il valore del lavoro condiviso con il Terzo settore: «La co-programmazione ci ha permesso di ascoltare e raccogliere bisogni, proposte e visioni. Da questo confronto nasce un bando che non cala dall’alto, ma è il risultato di un lavoro comune. Oggi consegniamo alla città e all’ambito cremasco un modello che riconosce il ruolo fondamentale delle reti associative e cooperative, e che traduce in azioni concrete la volontà politica di costruire un Welfare di comunità, capace di inclusione e di futuro».
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