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CREMA. PIERINA

Buco nella rete, l’ombra degli abusivi

Il parco chiuso di notte, il passaggio probabilmente ricavato per entrare comunque

Stefano Sagrestano

Email:

stefano.sagrestano@gmail.com

10 Settembre 2025 - 17:36

Buco nella rete, l’ombra degli abusivi

CREMA - Atti vandalici e ingressi abusivi al parco della Pierina. La rete tagliata per introdursi di notte, quando la maxi area verde da 100mila metri quadrati è chiusa al pubblico. E per eludere anche lo stop provvisorio alla frequentazione di inizio settimana: due giorni di chiusura per manutenzioni.

La parte di recinzione danneggiata si trova all’altezza dell’area per skateboard e roller. Un danno che si potrà facilmente riparare, ma che è indice di una diffusa inciviltà. Incuranti delle regole gli abusivi hanno deciso di aprirsi un varco, così da poter comunque raggiungere il percorso ed eventualmente entrare nel resto dell’area, a cui lo skatepark è collegato. Il relativo isolamento della zona e l’assenza di videocamere la rendono ovviamente vulnerabile a questo tipo di azioni. Non è nemmeno da escludere che chi ha aperto il varco nella rete lo abbia fatto indipendentemente dalla chiusura provvisoria per manutenzione, organizzata lunedì e martedì.

«Per ragioni di sicurezza, il parco viene interdetto negli orari notturni, mettendo i lucchetti ai cancelli di acceso», aveva annunciato sin dall’inaugurazione nel giugno scorso, l’assessore all’Ambiente Franco Bordo. E così è tutt’ora: incaricati del Comune passano la sera e la mattina. Una regola in vigore anche in altre aree verdi pubbliche recintate. Tra questi il parco Bonaldi e il Campo di Marte.

Da tempo l’area dello skatepark, attiva ormai da quasi tre anni e mezzo, è sotto la lente di ingrandimento per problemi legati a bivacchi. Tra coloro che hanno più volte segnalato la situazione c’è il segretario cremasco della Lega Tiziano Filipponi, ma anche i consiglieri di Fratelli d’Italia Giuseppe Torrisi e del Carroccio Andrea Bergamaschini.

«Evidente che l’area con le rampe e le altre attrezzature sia oggetto di bivacchi», segnalavano nei mesi scorsi gli esponenti del centrodestra. C’era infatti una specie di capanno artigianale coperto alla meglio con divano incluso, all’esterno del quale venivano pericolosamente accesi fuochi. Adesso questo accampamento di fortuna è stato rimosso.

La realizzazione del parco era costata al Comune 120mila euro. Aperto a giugno 2022, aveva avuto una lunga gestazione. I primi a lanciare la proposta erano stati, nel 2018, i ragazzi della Consulta giovani allora guidati dall’attuale assessore alla Cultura e Turismo Giorgio Cardile. In origine, gli appassionati si ritrovavano nel piccolo giardino pubblico di via Sauro. Qualche rampa, ma niente di paragonabile con l’attuale piattaforma. Poi lo stop forzato, per i problemi legati alla vicinanza alle abitazioni: troppo rumore.

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