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‘Fuga’ dei dirigenti: «Uffici comunali nelle sabbie mobili, e così si affonda»

In poche settimane addio a Francesco Antonio Benfatto e Roberta Polledri: le minoranze entrano a gamba tesa sul sindaco

Dario Dolci e Stefano Sagrestano

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redazioneweb@laprovinciacr.it

03 Agosto 2025 - 05:05

Più dipendenti: spazio per 26 assunzioni

Da sinistra Andrea Bergamaschini, Laura Zanibelli, Giovanni De Grazia, Simone Beretta e Ilaria Chiodo

CREMA - In poche settimane se ne sono andati la dirigente dell’area finanziaria Roberta Polledri, peraltro in carica da soli cinque mesi, e adesso l’architetto Francesco Antonio Benfatto, responsabile dell’area tecnica. E a inizio anno aveva abbandonato Elena Brazzoli, responsabile degli assistenti sociali. Ora le minoranze si chiedono se non ci siano problemi interni alla macchina amministrativa alla base di questi addii e lanciano l’allarme su defezioni di «figure centrali per il funzionamento della macchina comunale» sottolinea il capogruppo della Lega Andrea Bergamaschini. E aggiunge: «Non si tratta più di casi isolati, ma di un segnale preoccupante che merita attenzione».

Al di là della mancata tempestiva comunicazione di queste dimissioni, Bergamaschini si pone anche la domanda: «Cosa sta succedendo all’interno dell’amministrazione comunale? Non si può derubricare tutto con un ‘capita’. Non è normale che ruoli strategici si svuotino con questa frequenza. E non è normale che la politica resti in silenzio, mentre a rimetterci è la città intera, costretta a fare i conti con instabilità e discontinuità nei settori più delicati: i conti pubblici e la programmazione tecnica. Ancora più grave è la totale assenza di comunicazione verso gli organi consiliari. Le notizie si apprendono dai giornali. Questo è un metodo inaccettabile».


Rincara la dose Laura Zanibelli di Forza Italia. «Benfatto, giovedì era presente in commissione Ambiente e ne verbalizzava i contenuti. Questa amministrazione perde pezzi significativi nel giro di due mesi e non si chiede perché. D’altro canto il sindaco in persona, presente giovedì in commissione, non ha neanche ritenuto opportuno informare i commissari presenti. Proprio lui, che ha deciso per l’inserimento della nuova figura dirigenziale e che ha partecipato direttamente alla sua selezione tra altri candidati. Il famoso cambio di passo, che doveva farci ritrovare una Crema rinata, dopo un anno è ancora lì da ricostruire. Evidentemente brucia, al di là dei sorrisi e dei giri di parole. Certo la preoccupazione si rivolge ai progetti in corso, in particolare la riqualificazione del ponte di via Cadorna, seguita proprio da Benfatto». Al posto di Polledri con la nuova settimana arriverà Fabio Calderara, per 18 anni responsabile finanziario del Comune di Spino. Per lui incarico sino al termine del mandato Bergamaschi, nella primavera 2027.


«Davvero non ci siamo – sottolinea Giovanni De Grazia, capogruppo di Fratelli d’Italia – in due settori strategici nel giro di poche settimane, si sono avute le dimissioni di due dirigenti. Non siamo in grado di conoscere il perché di tali scelte, ma sta diventando ormai una certezza la sensazione che la giunta Bergamaschi non abbia le capacità di dare risposte pratiche e concrete nella gestione della quotidianità all’interno della struttura comunale». De Grazia chiede un immediato confronto.

«Per il rispetto doveroso alle istituzioni è necessario che il sindaco si relazioni con tutte le forze politiche presenti in consiglio comunale, che rappresentano una fascia importante dei cittadini cremaschi, in merito a una situazione che sta diventando sempre più grave. Il sindaco e la sua maggioranza hanno l’obbligo di dedicarsi con attenzione e rispetto alla cura e alle problematiche della nostra città».

De Grazia conclude riportando gli umori della città: «Ormai quotidianamente i cittadini si rivolgono al nostro gruppo consiliare per segnalare le criticità presenti che non vengono affrontate e tanto meno risolte. Altri ci scrivono che c’è la sensazione che all’interno della giunta e della maggioranza qualcuno pensi di partecipare a un nuovo reality ‘Chiacchiere e tortelli’ anziché dedicarsi alla cura della città».


Molto pepato il commento di Simone Beretta (Noi Moderati): «Il sindaco è nelle sabbie mobili e non sa più come uscirne. È intervenuto nella commissione consiliare Ambiente, Territorio e Patrimonio, nella quale era presente lo stesso architetto Benfatto nei panni di verbalizzatore, e non ha detto nulla. Il giorno dopo abbiamo scoperto dalla stampa delle dimissioni del tecnico. Delle due l’una: o il sindaco non sapeva nulla ed è grave, oppure non ha detto niente e ha mancato di rispetto verso i consiglieri».

Beretta entra nel merito della decisione: «Che ora i dirigenti comunali se ne vadano tutti per motivi personali, mi sia concesso di avere qualche dubbio. Vorrei sapere quali sono le ragioni per cui anche Benfatto abbandona dopo essere stato annunciato con squilli di tromba. Se si fosse veramente trattato di motivi personali, il diretto interessato e il sindaco avrebbero potuto comunicarlo in commissione. Evidentemente, invece, non volevano dirlo per evitare domande. Bergamaschi ci faccia l’elenco di quanti dirigenti sono passati dai Lavori pubblici fino alla nomina di Paolo Vailati per Urbanistica e Lavori pubblici, salvo poi togliergli metà dell’incarico. È evidente che nella struttura c’è qualcosa che non gira per il verso giusto. C’è un malessere che non può che avere ragioni di ordine politico e la responsabilità è in capo al sindaco. Dal caso dell’aspettativa concessa a Angelo Stanghellini in poi, gli amministratori non hanno più avuto il controllo della struttura. Ma Bergamaschi non aveva rafforzato il suo staff con un capo di gabinetto che avrebbe dovuto gestire i rapporti tra la giunta e la struttura?».


A chiudere il giro dei commenti è Ilaria Chiodo della lista Borghetti: «Anche se comprendo che qualche persona possa aver intrapreso una precisa e diversa scelta di vita, le dimissioni, presentate dall’inizio di questo mandato da parte di dipendenti comunali, che ricoprono in alcuni casi ruoli chiave per la nostra amministrazione, risultano essere un dato particolarmente preoccupante, oltre che significativo, visto che spesso riflettono un malcontento o una mancanza di soddisfazione riguardo alle condizioni lavorative o alla crescita professionale. Il quadro non può rallegrare; un ente popolato da personale insoddisfatto difficilmente potrà dare le risposte migliori e più efficienti ai cittadini in anni complessi come quelli che stiamo vivendo. Né avere stabilità e continuità. È necessario che il Comune metta in campo misure strutturali, e non tampone, per analizzare le cause delle dimissioni e migliorare il clima lavorativo, offrendo maggiori opportunità di crescita e valorizzando il personale, anche riconoscendo pienamente a tutti i dipendenti gli straordinari effettuati, cosa che oggi non avviene. Chiederò all’amministrazione il saldo tra le assunzioni e le dimissioni negli ultimi tre anni».

Il sindaco Fabio Bergamaschi

LA REPLICA DEL SINDACO: «CRITICHE PRETESTUOSE»

«Se le minoranze si mettono a commentare dimissioni di tecnici, nemmeno di politici, date per motivi personali, con una fantasiosa lettura politica, è un segno evidente della pretestuosità della loro postura critica, che ormai non conosce confini. E quindi della loro scarsa credibilità». Durissima la replica del sindaco Fabio Bergamaschi all’attacco frontale del centrodestra. Il sindaco ricorda i risultati raggiunti.

«Nell'ultimo anno abbiamo inaugurato il sottopasso di Santa Maria, aperto la Pierina, acquisito la disponibilità degli Stalloni da Regione Lombardia, trovato una destinazione sanitaria all’ex tribunale, risolvendo anche questo problema, attuato importanti interventi sull’edilizia scolastica come la realizzazione della nuova mensa Braguti, approvato il piano di zona, trovato la copertura economica per un bando triennale di Coprogettazione, trovato una nuova soluzione progettuale per il ponte di via Cadorna, che riduce ad un terzo i tempi di chiusura. Solo per citare alcune tra le più significative azioni amministrative degli ultimi mesi. Capisco che i motivi di critica politica, in questo contesto, diventino pochi e che le opposizioni non possano certo mettersi a fare gli applausi a chi governa, ma che ci si attacchi alle dimissioni di tecnici per motivi personali mi pare davvero eccessivo».

Poi conclude. «Andiamo avanti a lavorare potendo contare sulla qualità professionale diffusa del nostro Comune. L'ampio turnover del personale rappresenta un limite e una fatica del sistema, comune a tutti gli enti locali, ma la giunta prosegue col programma di mandato con eguale determinazione».

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