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I NODI DELLA SICUREZZA URBANA

«Illuminazione carente e mancano telecamere»

FdI riapre il dossier: «Criticità soprattutto nell’area delle Mura Venete e tra il centro e la stazione»

Riccardo Maruti

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rmaruti@laprovinciacr.it

30 Agosto 2025 - 05:25

«Illuminazione carente e mancano telecamere»

CREMA - Illuminazione carente, telecamere insufficienti, parchi poco sicuri. È su questi nodi che il gruppo consiliare di Fratelli d’Italia riaccende i riflettori – a pieni Watt – contestando all’amministrazione comunale una gestione definita «inefficace e lenta» e denunciando come le soluzioni annunciate rischino di rimanere sulla carta.

Ad accendere la miccia è un annuncio dell’assessore ai Lavori pubblici, Giorgio Pagliari: interventi per rafforzare le recinzioni di parchi e palestre comunali, con la prevista installazione di nuovi impianti di illuminazione perimetrale. Allo studio anche un progetto di potenziamento dell’illuminazione del parco di Porta Serio, lungo il passaggio pedonale che collega piazzale delle Rimembranze a via Palmieri, «da sempre piuttosto buio». Un’opera che, però, secondo l’assessore, difficilmente sarà realizzata prima del prossimo anno. E il rinvio non convince FdI. «Circa tre mesi fa – ricordano i consiglieri Giovanni De Grazia, Paolo Patrini, Emanuela Schiavini e Giuseppe Torrisi – avevamo già sollecitato il Comune, su segnalazione dei residenti di Borgo San Pietro e San Bernardino, a intervenire sul passaggio pedonale di viale Monsignor Romero, unico raccordo tra il centro storico e la stazione ferroviaria. I cittadini avevano denunciato un senso di insicurezza legato alla presenza di vagabondi e stranieri nei giardini di piazzale Rimembranze, spesso teatro di litigi e urla».

Non solo. Nel mirino del gruppo consiliare finiscono anche le condizioni delle Mura Venete, «dove i faretti a terra risultavano spenti, opachi, sporchi o coperti dall’erba, con una resa luminosa disomogenea: chiara in alcuni punti, gialla in altri». A questo si aggiunge la scarsa copertura della videosorveglianza, «ridotta a due sole telecamere» e resa inefficace dalla presenza di pali senza corpo illuminante, «proprio nei punti più critici, come il ponticello sulla roggia Rino Fontana».

Da un sopralluogo recente, FdI riconosce un primo passo avanti: «Abbiamo riscontrato positivamente lo sfalcio dell’erba al parco di Porta Serio, con rimozione di quella che copriva i faretti». Ma il quadro resta insoddisfacente: «Alcuni corpi illuminanti non funzionano, altri proiettano luci diverse, e restano ancora tre pali spenti identificati con numerazioni precise: il 5033 e il 5038 su viale Romero e il 1920 sul ponticello di legno che conduce al viale Santa Maria».

Da qui l’accusa più netta: «A Crema la manutenzione è il vero tallone d’Achille di questa amministrazione. Al di là dei progetti futuri, basterebbe un minimo di cura ordinaria: smontare i vetri dei corpi illuminanti per la pulizia interna, sostituire le lampade non funzionanti, programmare controlli periodici e soprattutto verificare il rispetto degli obblighi contrattuali delle ditte incaricate».

Fratelli d’Italia coglie l’occasione per rilanciare la proposta di un maggiore coinvolgimento dei cittadini e delle reti di volontariato nella cura degli spazi verdi, in una logica di presidio diffuso del territorio. «Ben venga il rafforzamento delle recinzioni dei parchi e delle palestre – affermano – ma la sola illuminazione perimetrale non è sufficiente a fermare intrusioni e atti vandalici. Serve un piano di videosorveglianza che funga da vero deterrente».

Infine, il gruppo consiliare mette in guardia la giunta sul rischio di usare i progetti come bandiere elettorali: «I parchi pubblici sono individuati come aree di particolare tutela dal nuovo regolamento di Polizia urbana. Auspichiamo che il potenziamento dell’illuminazione al parco di Porta Serio si concretizzi al più presto, e non sul filo di lana in concomitanza della campagna per le Amministrative 2027».

Il messaggio politico è tanto chiaro quanto affilato: per Fratelli d’Italia l’amministrazione di centrosinistra si limita a inseguire emergenze e a presentare annunci, senza una reale capacità di manutenzione ordinaria. Un’accusa che riapre la contesa sulla sicurezza urbana, tema sensibile che rischia di diventare terreno di scontro permanente nei prossimi mesi.

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