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Le voci di via Cadorna: «Ci concedano un anno con le tasse più leggere»

Proposte e i timori dei commercianti, in vista della chiusura del ponte per i lavori della durata di quattro mesi

Stefano Sagrestano

Email:

stefano.sagrestano@gmail.com

26 Agosto 2025 - 05:05

Le voci di via Cadorna: «Ci concedano un anno con le tasse più leggere»

Gioele Manenti, Paolo Marino, Erminio Calzi e Lia Viorica Tomoiaga. Dietro, il ponte di via Cadorna

CREMA - L’apprensione per il danno economico che, nessuno si fa illusioni, ci sarà e potrebbe essere pesante, unita alla richiesta di aiuti, i cosiddetti ristori, da parte del Comune. I commercianti di via Cadorna, in particolare quelli a ridosso del ponte che andrà riqualificato nel 2026, con conseguente chiusura al transito per quattro mesi, vivono nell’incertezza sul futuro.

«Ci dovrebbero concedere un anno di taglio delle tasse locali, dunque per tutto il 2026 — abbozza Erminio Calzi, macellaio che da 25 anni manda avanti l’attività a 50 metri in linea d’aria dall’imbocco del manufatto —: purtroppo, sono convinto che con il blocco del traffico mezza Crema patirà pesanti conseguenze. Due interi quartieri, come San Bernardino e Castelnuovo, sono destinati a soffrire enormemente a cominciare proprio da tutte le attività economiche, anche quelle che non sono vicine al ponte».

Non mancano le critiche alla scelta di fondo: «Hanno speso negli anni centinaia di migliaia di euro in progetti mai realizzati, soldi che si sarebbero potuti investire in un ponte di barche da installare a nord o sud dell’attuale, che il Genio militare costruisce in pochi giorni. Anche con le colonne di veicoli dovute a una viabilità di accesso non ottimale e con il passaggio a velocità ridotte, sarebbe stato senza dubbio meglio avere una soluzione simile, che tenere chiuso il ponte attuale per quattro mesi, se basteranno».

Anche Miriam Silvano e Gioele Manenti del bar tabacchi “Ponte Serio” auspicano provvedimenti di sostegno. «Evidente che, data la nostra posizione, proprio sull’angolo tra via Cremona e via Cadorna, gran parte della nostra clientela sia gente di passaggio — interviene Miriam — se interrompi il flusso di traffico tra centro e periferia, le conseguenze sono facilmente immaginabili. Ormai hanno deciso di attuare questa soluzione, accantonando l’ipotesi di un ponte alternativo. Ne prendiamo atto e cercheremo di andare avanti, sperando di non patire un danno economico irreparabile. Grazie alla nostra attività vivono due famiglie e in più ci sono i dipendenti. La richiesta che facciamo al Comune non può che essere quella di darci una concreta mano economica».

Chi ha la propria attività a due passi dall’imbocco del ponte è Lia Viorica Tomoiaga, hair stylist cremasca di adozione, di origine romena, con alle spalle esperienze di prestigio come quella legata alla cura dell’immagine delle star alla 75ª edizione del Festival di Sanremo e al Festival del cinema di Cannes. «La mia è un’attività su appuntamento, ma questo non cambia molto le cose — sottolinea Tomoiaga —: evidente che se le clienti hanno difficoltà a raggiungermi, possono scegliere un’altra soluzione. Inoltre essendo così vicina al ponte, avrò anche il problema della presenza fisica del cantiere proprio davanti alle vetrine».

Paolo Marino, direttore dell’hotel Ponte di Rialto, sottolinea lo steso problema, legato a rumore e polvere. «Le nostre camere che si affacciano sul fiume Serio e verso il ponte saranno inevitabilmente esposte, nonostante siano insonorizzate. E non dimentichiamo che gestiamo anche l’Antica hostelleria di via Izano, dunque a San Bernardino. Rimanendo il quartiere tagliato fuori dal centro per mesi, prevedo un drastico calo delle presenze.

Nessuno contesta i lavori di riqualificazione e messa in sicurezza del ponte: vanno fatti. Ma speriamo siano organizzati in maniera tale da creare il minor disagio possibile. Oltre al possibile taglio delle tasse comunali, per quanto riguarda la nostra categoria, un aiuto economico potrebbe essere l’esenzione dal versamento al Comune della tassa di soggiorno recentemente istituita. In tre mesi tra hotel e hostelleria, per noi significa, 6.000 euro».

Il sindaco Fabio Bergamaschi

LE RASSICURAZIONI DEL SINDACO: «CONFRONTI PER TROVARE SOLUZIONI»

Il sindaco Fabio Bergamaschi lo aveva annunciato già in occasione degli incontri tenuti nei quartieri per illustrare la variante migliorativa al progetto di riqualificazione del ponte di via Cadorna. Appuntamenti organizzati a inizio luglio a Castelnuovo e San Bernardino. E ribadisce ora la piena disponibilità del Comune al confronto con gli esercenti, per trovare soluzioni che possano aiutarli ad affrontare i difficili mesi del cantiere.

«Come avevamo detto in quelle sedi — ricorda il primo cittadino — c’è tutto il tempo per approfondire questi aspetti. Avevamo spiegato che, in autunno, ci saremmo dedicati sia a ragionamenti interni più approfonditi, sia alla condivisione e ad ogni opportuno confronto. Così faremo». Questione dunque di qualche settimana e i tecnici comunali, insieme agli stessi amministratori, potrebbero già avviare i confronti con i commercianti e le altre attività economiche di via Cadorna e delle zone limitrofe.

Da capire se verrà promossa una riunione ad hoc o se ci sarà un passaggio porta a porta. Interlocutori in merito saranno, ovviamente, anche le associazioni di categoria. Durante il cantiere vero e proprio, è previsto poi un costante contatto con chi vive e lavora nell’area interessata, per risolvere gli inevitabili problemi quotidiani che si presentassero.

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