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ASST CREMA

Tumore al polmone, uno screening salvavita

Tac su persone a rischio e sinergia con il centro di Chirurgia toracica del policlinico San Matteo

Riccardo Maruti

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rmaruti@laprovinciacr.it

20 Agosto 2025 - 18:05

Tumore al polmone, uno screening salvavita

CREMA - Diagnosi precoce e presa in carico immediata. Sono queste le parole d’ordine del nuovo programma di screening per il tumore polmonare avviato all’ospedale Maggiore di Crema da Asst Crema. Un progetto che rafforza la rete sanitaria del territorio e che potrà contare anche su una convenzione con il Centro di Chirurgia toracica del Policlinico San Matteo di Pavia, punto di riferimento nazionale. Il tumore al polmone resta una delle neoplasie più diffuse e purtroppo tra le più letali. La differenza, però, la fa il tempo: se individuato nelle fasi iniziali, le possibilità di cura aumentano sensibilmente. Da qui la scelta di attivare un percorso strutturato che permetta di intercettare la malattia il prima possibile e garantire al paziente un accesso rapido e coordinato alle cure.

«L’attivazione dello screening per il tumore del polmone nel nostro ospedale – commenta Tiberio Oggionni, direttore della struttura complessa di Pneumologia dell’Asst di Crema – rappresenta una novità importante per il nostro territorio, nell’ambito di un progetto di Regione Lombardia. L’obiettivo è identificare i pazienti a rischio, sottoporli a un primo livello di screening radiologico e, in presenza di lesioni sospette, garantire un accesso rapido al percorso diagnostico e di cura, in particolare chirurgico».

Il programma parte da una fascia di popolazione ben precisa: uomini e donne tra i 60 e i 64 anni, con alle spalle una storia di fumo importante, sia attuale che passata. A loro verrà proposto un primo esame, semplice ma fondamentale: una Tac del torace a basse dosi, in grado di individuare eventuali noduli polmonari con un’esposizione minima alle radiazioni. Parallelamente, chi accede allo screening potrà avviare un percorso ambulatoriale per smettere di fumare, perché la prevenzione passa anche dalle scelte quotidiane. Se la Tac dovesse evidenziare anomalie o noduli sospetti, scatterà in automatico il secondo livello del percorso: gli approfondimenti diagnostici verranno effettuati all’interno dell’ospedale di Crema. Nei casi in cui la chirurgia sia indicata, il paziente sarà preso in carico dal San Matteo di Pavia grazie alla convenzione sottoscritta: un passaggio che non interrompe ma anzi completa il percorso di cura, mantenendo la regia clinica condivisa tra i due ospedali.

La collaborazione tra Crema e Pavia diventa così un esempio concreto di rete clinica integrata, capace di unire competenze e ridurre al minimo i tempi di attesa. L’obiettivo è chiaro: non lasciare mai il paziente solo davanti a un sospetto diagnostico, ma accompagnarlo passo dopo passo fino al trattamento più adeguato. «È una risposta concreta ai bisogni di salute della nostra popolazione – aggiunge Oggionni – e un modo per superare la possibile frammentazione tra servizi, mettendo il paziente davvero al centro del percorso di cura».

Il progetto non si limiterà agli esami: sarà affiancato da una campagna di informazione e sensibilizzazione rivolta ai cittadini e da momenti di formazione dedicati ai Medici di Medicina Generale, figure chiave per intercettare i casi a rischio e orientare correttamente i pazienti.

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