L'ANALISI
15 Febbraio 2023 - 19:20
ROMA - «È necessario tornare a fare una politica economica nel settore primario, evitando la logica dell’emergenza»: non ha dubbi e rilancia il suo messaggio forte e chiaro, il presidente di Confagricoltura Massimiliano Giansanti. Lo fa in un’intervista ad Agenzia Nova in cui ribadisce l’urgenza di «ridare all’agricoltura e alla sicurezza alimentare la centralità che meritano».
Ecco come: «Occorrono politiche di filiere guidate da una strategia. E questo – aggiunge il presidente di Confagricoltura – richiede pianificazione. Il 2022, a causa della forte siccità, non ha permesso di produrre di più, ma occorre a tutti i costi incrementare la produzione soprattutto di quelle colture maggiormente interessate dalla guerra russo-ucraina».
Giansanti allarga lo sguardo al contesto generale, parlando poi della volatilità dei mercati, della globalizzazione che non tende ad arretrare, delle tendenze protezionistiche di alcuni Paesi. Affronta poi il tema della Pac, rimarcando come sia «inadeguata», essendo stata pensata nel 2017, «in uno scenario profondamente diverso da quell’odierno». Entra nel merito, Giansanti: «La Pac deve tornare ad essere una politica economica, uscendo dalla logica della politica sociale e deve valorizzare e sostenere quegli agricoltori che producono per il mercato».
Il fronte della manodopera in agricoltura, l’altro focus: «È per la maggior parte straniera, di cui si rileva la mancanza, un problema – questo – su cui occorre fare una riflessione insieme al governo, per mettere in campo una strategia che consenta di formare i lavoratori nei loro Paesi d’origine e di stabilizzarli poi in Italia».
Ma la priorità, per Giansanti, resta il piano strategico nazionale per il settore: «Per questo stiamo incontrando i singoli ministri con un progetto finalizzato a ridare valore alla centralità dell’agroalimentare del Paese». Confagricoltura ha idee chiare sul piano da portare avanti: «Quello di un’agricoltura sempre più innovativa, aperta, che non ha paura del mercato, che deve proteggere il Made in Italy e che deve saperlo raccontare».
Innovazione e sostenibilità, le parole chiave dell’agricoltura di domani. E a proposito del ruolo della grande distribuzione, Giansanti afferma: «Sarebbe auspicabile che si possa avere ancora un’ulteriore concentrazione dei grandi sistemi della grande distribuzione organizzata. Ancora oggi ci sono aziende della Gdo che nel contesto europeo sono piccole e che nel mercato interno creano fortissima concorrenza, generando una corsa al ribasso di offerte e una perdita di competitività».
Riguardo al progetto Webuild per la realizzazione di dissalatori, il presidente di Confagricoltura sottolinea: «Sarebbe auspicabile che anche noi riuscissimo a desalinizzare l’acqua, come avviene già in Israele, paese con cui Confagricoltura ha una stretta collaborazione già da diversi anni. Le nostre aziende vedono ciò che in Israele è possibile — rimarca Giansanti —. Quello che a noi viene presentato come il futuro, oggi in Israele è il presente».
Infine, sul progetto invasi nell’ambito del Pnrr, il presidente di Confagricoltura afferma: «Bisogna vedere se le nostre Soprintendenze rilasceranno un aspetto autorizzativo che permetterà agli imprenditori di realizzare, entro la scadenza del 2026, il grande progetto piano invasi che abbiamo presentato».
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