L'ANALISI
24 Dicembre 2025 - 12:00
Uno dei 512 siluri catturati dalla task force nel tratto cremasco del Serio e la barca utilizzata dai pescatori autorizzati
CREMA - Cinquecentoventuno siluri rimossi nel tratto cremasco del fiume Serio e nel reticolo connesso, compresi il canale Vacchelli e alcune rogge che si immettono nel Serio, per una biomassa complessiva di 931 chilogrammi, da gennaio a ottobre di quest’anno. È questo il risultato dell’azione di contenimento del siluro, specie alloctona invasiva, che altera l’equilibrio ittico dei nostri corsi d’acqua, facendo strage di pesci delle altre specie.
Le dimensioni dei pesci catturati vanno da un minimo di circa 9 centimetri fino ad un massimo di 143 centimetri. Il risultato è stato ottenuto con 25 uscite da parte del gruppo di cinque pescatori che possiede l’autorizzazione al contenimento della specie. Le attività di contenimento avvengono mediante elettropesca da imbarcazione. I tratti degli interventi sono stati la roggia Comuna, il canale Vacchelli, la zona della palata Menasciutto e della palata Malcontenta, la palata Borromea e la Babbiona, il tratto del Serio da Montodine a Ripalta Arpina, la roggia Vidolasca, la roggia Marchesa Stanga.
Il progetto triennale di contenimento, proposto dal Parco del Serio, è reso possibile grazie al finanziamento di Regione Lombardia. Le attività sono state finalizzate alla tutela della biodiversità nell’area protetta e nei suoi ambienti acquatici, al fine di favorire la ricolonizzazione del fiume da parte delle specie ittiche native autoctone. Centrale è stato il supporto della Federazione italiana pesca sportiva e attività subacquee (FIPSAS), grazie alla sottoscrizione di una convenzione tra il Parco e la sezione di Cremona presieduta da Giuseppe Mazzoleni.

«Il fatto di aver potuto agire nel periodo riproduttivo del siluro – afferma quest’ultimo – ci ha permesso di aumentare le catture rispetto agli anni passati. Riuscire a contenere i siluri ha permesso di rivedere nelle nostre acque i lucci e i persici, che erano quasi scomparsi a causa di questo grosso predatore, che è dominante e che si riproduce velocemente».
La FIPSAS dispone di risorse scientifiche e tecniche specifiche all’organizzazione di questo tipo di attività, sperimentate con successo anche negli anni precedenti. Quanto al siluro, com’è noto si tratta di un pesce di grandi dimensioni, che non ha predatori naturali e che esercita un’attività invasiva e predatoria sulle altre specie ittiche, alterando l’equilibrio biologico della fauna acquatica; pertanto il proseguimento delle attività di contenimento della sua diffusione è fondamentale per tutelare lo stato di conservazione della fauna ittica autoctona nel fiume Serio.
«Il siluro – commenta il presidente del Parco del Serio, Basilio Monaci — rappresenta una minaccia alla tutela della biodiversità negli ambienti acquatici e per questo motivo Regione Lombardia finanzia i diversi Parchi fluviali come il nostro. Il tratto maggiormente compromesso è purtroppo quello più a sud, nel territorio di Montodine, dove la risalita dei pesci dal fiume Adda provoca un continuo ingresso di nuovi individui nel Serio. Molti provengono anche dal canale Vacchelli, dove ne sono stati catturati 199. Auspico che la Regione si impegni ad assicurare un nuovo finanziamento, perché le azioni di contenimento del siluro hanno bisogno di continuità per mantenere la loro efficacia».
Copyright La Provincia di Cremona © 2012 Tutti i diritti riservati
P.Iva 00111740197 - via delle Industrie, 2 - 26100 Cremona
Testata registrata presso il Tribunale di Cremona n. 469 - 23/02/2012
Server Provider: OVH s.r.l. Capo redattore responsabile: Paolo Gualandris