L'ANALISI
10 Ottobre 2023 - 12:40
La mostra Affacci si propone come un viaggio antologico nella produzione di Letizia Merati.
Le opere presenti non sono state realizzate in un unico arco temporale, né sono tantomeno riconducibili a una singola poetica: si presentano, piuttosto, come finestre sul percorso dell’artista, che, iniziato alcuni anni fa nell’ambito della decorazione, ha progressivamente toccato anche binari prettamente espositivi.
Eppure è possibile riscontrare un’evidenza stilistica in tutti questi lavori: l’impiego di numerosi colori, la predilezione per le sagome, il frequente utilizzo di oggetti ed elementi a rilievo, l’atmosfera giocosa, e, soprattutto, l’apertura all’osservatore.
L’arte di Letizia Meratisi protende fisicamente nei confronti di coloro che ne entrano in contatto, e li invita ad avvicinarsi per farne stretta esperienza: è un’esortazione a esplorare le stanze segrete, a incontrare le dimore interne, a scoprire il taccuino d’artista, a conoscere i cases, a suonare la sedia musicale.
È un incentivo a creare relazioni con mondi interiori svelati, a cominciare da quello della stessa artista che trova piena manifestazione nelle sue opere: vi sono infatti tavole nate dall’applicazione di vecchi tesori ritrovati in un cassetto, figure di volti rivelatesi tali soltanto al termine della creazione, bozzetti carichi di potenza prossimi a tradursi in lavori definitivi.
Affacciarsi alle realizzazioni di Letizia Merati significa pertanto accedere al suo processo espressivo e alla sensibilità che lo permea, a cui l’artista non pone alcun filtro per donarsi autenticamente.
(Angelica Zaniboni)
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