L'ANALISI
VILLANOVA SULL’ARDA
30 Settembre 2021 - 16:45
Cascina Pizzavacca a Soarza
Ci sono parole dialettali entrate di diritto nella tradizione popolare, alcune delle quali cadute ormai in disuso o che rischiano di essere dimenticate.
Anche per evitare che questo avvenga, Fabio Biselli e Anna Maffini hanno scritto un libro
Dä mé chì e lä Piòpa. Le parole che non diremo (mai) più in dialetto di Soarza
che presenteranno domenica alle 16 presso la cascina Pizzavacca della frazione villanovese.
L’iniziativa, organizzata in collaborazione con Pro loco e Comune, sarà dedicata proprio agli abitanti di Soarza ma anche a tutti coloro che in paese sono nati e sono poi andati ad abitare da altre parti.
Durante l’appuntamento interverranno Giampiero Bellingeri, professore dell’università Cà Foscari di Venezia, e il Gruppo di canto popolare di Cremona.
«In questo testo - si legge nella prefazione - troverete molte parole, tanti termini, espressioni, esclamazioni, modi di dire, qualche aneddoto, qualche curiosità e tanto altro e tutto rigorosamente in dialetto di Soarza, ma ci scuserete se non troverete tutto, o non troverete qualcosa che vi aspettavate o qualcosa di non corretto o qualche dimenticanza. Anche il nostro dialetto, del resto come tutti i dialetti, è destinato a sopravvivere finché ci sarà qualcuno che lo parlerà, che lo userà, che lo amerà. Quindi il dialetto ha bisogno di tutti noi se vogliamo che viva».
Una curiosità: ‘Dä mé chì e lä Piòpa’ a Soarza sanno tutti cosa voglia dire, perché è l’unità di misura che non si può tradurre in metri o chilometri. Anche se ‘lä Piòpa’ non c’è più da parecchio tempo.
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