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Luna di miele finita, si torna alla realtà

Dopo un inizio promettente nella massima serie, la squadra deve affrontare il Como e altri avversari ambiziosi, mantenendo concentrazione e precisione sul campo per conservare l’imbattibilità

Giovanni Ratti

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redazione@laprovincia.it

26 Settembre 2025 - 14:38

CREMONA - Come tutti i matrimoni, anche quello fra la Cremonese e il massimo campionato è iniziato con la luna di miele. Momenti magici come nella canzone di Perry Como, tutto fin troppo bello per essere vero fino in fondo. Poi un graduale ritorno alla realtà, qualche bisticcio con il gol che non si fa, ma ancora tutto in ordine grazie ai gol che non si prendono. E insomma il primo mesetto è filato via liscio.

Adesso però arriva il difficile. Arrivano le prime rate da pagare, compresa quella del mutuo. Perché sia chiaro, qui non si parla di affitti brevi, la Cremo la casetta in serie A se la vuole comprare, e questa costa salato.

E ci sono creditori che bussano più forte degli altri. Il Como è uno di questi. In riva al lago si pensa in grande, il Como è una provinciale in carriera sull’esempio dell’Atalanta, ma con un dispiegamento di mezzi ancora superiore, e ambizioni senza confini.

Il Sinigaglia ci ha regalato momenti magici anche in un passato ancora fresco di vernice, ma non si può più parlare di scontro diretto. Como e Cremo fanno parte di categorie di peso diverse, uscire dal ring senza ammaccature troppo gravi sarebbe una prodezza.

Fabregas ha uomini, idee e mentalità sufficienti perché un grande futuro diventi alla svelta un grande presente. Il suo 4-2-3-1 sembra un conto alla rovescia appena un filo confuso per andare in orbita verso l’Europa.

A volte il Como prende ancora qualche lezione di realismo non proprio magico.
Ma la vittoria di Firenze e la disinvoltura con cui le cosiddette riserve – già decisive al Franchi - hanno liquidato il Sassuolo in Coppa, parlano fin troppo forte e chiaro.

Messaggio ricevuto, ci vorrà una grande Cremo perché Audero continui a non prendere gol. Nico Paz e Morata sono solo i primi nomi della lunga lista di chi gli vuole sabotare l’imbattibilità.

In previsione di temporali nella nostra area, sarebbe un’ottima cosa se davanti si riuscisse a fare meglio delle ultime due partite, in cui si è tirato in porta tre volte in centottanta minuti più recuperi.

Chiaro che il buongustaio calcistico va allo stadio con il tovagliolo infilato nel colletto per gustarsi il duello generazionale e tutto argentino fra Nico Paz e Franco Vazquez.

Ma la Cremo, che non ha Collocolo, deve reggere a livello collettivo, neutralizzando quanto possibile il possesso palla lariano e cercando di essere più precisa, molto più precisa, nel lanciare il contropiede.

Dai Cremo, lo so che si fa dura, dopo la luna di miele arriva il momento delle bollette da pagare, insomma del ritorno alla dura realtà.

Ma fatti ispirare dal ritorno in questo stadio con vista lago, prova a inventarti un altro dei tuoi momenti magici.

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