L'ANALISI
26 Settembre 2025 - 14:15
Davide Nicola
CREMONA - L’autunno è arrivato anche per la Cremonese che con le prossime sfide si cala nel vero clima della Serie A cercando di capire se si è preparata bene. Il Como chiede strada ai grigiorossi che al Sinigaglia lotteranno da soli, vista l’assenza dei tifosi.
«Personalmente è un’assenza che mi dà fastidio - spiega il tecnico Davide Nicola - perché finora ci hanno seguito in migliaia. Dovremo immaginare di averli al nostro fianco per una gara tosta in cui si alza il livello. Il Como sa giocare bene, sa fare bene tante cose grazie a un mercato di alta qualità. Noi arriviamo da una settimana interessante perché abbiamo recuperato qualche giocatore e lavorato su soluzioni diverse, per capire chi può rendere anche in posizioni diverse».
Per affrontare il Como cambia qualcosa nella preparazione?
«Dobbiamo stare concentrati per giocare sempre con la stessa mentalità che si giochi in casa o fuori. Gara difficile che offre la possibilità di crescere ancora e capire dove e come possiamo migliorare».
Collocolo resterà fuori a lungo. Quali alternative?
«Siamo dispiaciuti perché può stare in categoria e tra un anno lo capirete. Sono convinto che la scelta di operarsi sia stata la migliore: tornerà più forte. Dovrà portare pazienza. Come alternative abbiamo Payero che he recuperato come Vardy e Sarmiento. Nessuno di loro però partirà dall’inizio, vediamo come si mette la partita. Più stiamo insieme e più possiamo crescere».
Ci sarà il capitano Bianchetti?
«Ha recuperato, ha lavorato un paio di giorni in modo prudente ma ora sta bene. Lo considero abile e arruolato. Moumbagna invece resta fermo ma è stato un rischio calcolato. Credo che per i nuovi incida anche una componente emotiva quando manca ancora l’abitudine a stare in un ambiente nuovo. Secondo me era giusto dare spazio appena si può ai nuovi».
Al termine della gara contro il Parma aveva parlato di expected goals. Il Como è sesto in Serie A per occasioni da gol create.
«I dati danno un’indicazione oggettiva delle azioni ma chiaramente non bastano da soli per vincere. La bellezza del calcio va oltre i dati, è fatta di tanti altri dettagli, però certi numeri fanno capire che il Como ha forza in proiezione offensiva. Noi dovremo avere un’attenzione maniacale nella fase di non possesso ma essere abili a portare pressione e non farlo giocare. Loro gestiranno la palla, noi dovremo restare organizzati perché ti porta fuori ruolo».
Sanabria resta spesso isolato: che soluzioni trovare per farlo rendere?
«Nello specifico non posso dirvi tutto. Abbiamo caratteristiche da assemblare per trovare i giusti equilibri e stiamo lavorando per conoscerci meglio. Lo faremo gara dopo gara con scelte iniziali e subentri».
A Cagliari lei ha già affrontato Fabregas. Il Como oggi è cambiato come gioco?
«Fabregas è un allenatore bravissimo e ci aspetta una battaglia in campo. Lui ha idee precise, e il mercato le ha assecondate. Il Como ha giocatori abili nello spostare la palla e creano superiorità numerica. L’anno scorso ho usato due strategie differenti. Una volta aggressivi, l’altra più riflessivi ma abbiamo dimostrato che si possono fare punti».
Johnsen come lo vede?
«Nasce come esterno e ha grande coraggio nel muoversi. Ha fatto un grande percorso e lo vedo in tre ruoli diversi, ma sempre dalla sua zona di competenza».
Contro Verona e Parma la Cremonese ha creato meno occasioni, perché?
«Gli interpreti sono sempre stati quelli, magari la novità ha amplificato certe sensazioni, ma dobbiamo capire che non saremo sempre in grado di determinare le sorti dell’avversario. Il Milan ha condotto la gara, noi siamo stati presenti nelle situazioni chiave. Con il Sassuolo abbiamo giocato meglio le due fasi, mentre con Verona e Parma ci siamo scontrati con la loro forza fisica. Ora è importante trovare equilibrio tra rallentare e accelerare il gioco, dobbiamo essere strafottenti quando serve per portare gli uomini in area».
A Como cambierà sistema tattico?
«Stiamo lavorando su un sistema diverso che prevede la possibilità di difendersi a tre, quattro o cinque. Quindi i principi restano uguali. La Cremonese ha caratteristiche diverse rispetto all’anno scorso. Nel senso che saremo offensivi in modo diverso. Il coraggio verrà quando in campo potremo sperimentare certe cose».
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