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La Cremonese con la Feralpisalò ha perso la tramontana

Oltre alle previsioni del tempo sono andate a gambe all’aria anche le previsioni del campo, che alla squadra di Stroppa davano tre punti facili

Giovanni Ratti

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redazione@laprovinciacr.it

17 Dicembre 2023 - 11:27

CREMONA - Vatti a fidare delle previsioni del tempo. Per sabato a Piacenza era previsto vento di tramontana, e invece faceva freddo, ma quanto a vento niente di che.

Di cosa ti lamenti, dirai, se devi passare delle ore allo stadio la tramontana è meglio perderla che trovarla.

E invece no, guarda cosa è successo alla Cremo. Lei la tramontana l’ha persa sul serio, e per tutto il pomeriggio l’ha rincorsa come un palloncino scappato di mano. Così oltre alle previsioni del tempo sono andate a gambe all’aria anche le previsioni del campo, che alla squadra di Stroppa davano tre punti facili.

E invece la piccola e fragile Feralpi ha costretto la Cremo a ballare alla sua musica. Roba senza pretese, musica da balera di periferia, ma suonata a ritmo incalzante, tanto che i tre tenori Casta, Majer e Vazquez - schierati tutti insieme da Stroppa - non sono mai riusciti a far sentire la loro voce.

Il piano forse era speculare sulle urgenze della Feralpi per stenderla con i colpi d’incontro appaltati in esclusiva a Okereke, con Coda per la prima volta risparmiato in panchina. Ma la formula del triplo playmaker è subito passata nel cassetto degli esperimenti da non ripetere. Mettici una difesa resa malsicura dalle assenze, e il conto torna. Per gli altri.

Così la presunta preda facile ha dato il primo dispiacere a Jungdal e si è guadagnata un’insperata baldoria. Mi strapperei gli ultimi capelli, pensando che i tre punti lasciati nelle buche del Galleana potevano portare la Cremo sullo zerbino della zona promozione.

La versione ruspante del fascettiano casino organizzato scelta da Zaffaroni, che con noi l’azzecca sempre, ha continuato a funzionare anche quando la fatica ha annacquato il vino del Garda come l’oste dei Castelli romani. Nemmeno passando da una punta a quattro punte e mezza la Cremo è riuscita a costruirsi un tiro comodo. Solo Sernicola e Quagliata hanno chiamato lo sveglio Pizzignacco a sudarsi almeno un po’ la prima partita senza prendere gol. Per noi invece prima stecca in trasferta, ma che stecca. E la larga vittoria che in tanti – forse troppi - ci aspettavamo è arrivata, con un rotondo 4-0, solo nei cartellini gialli.

Col Lecco si era vinto, e vabbè; a Pisa si era pareggiato, e vabbè. Ma il Galleana, che non ci vuole molto bene, ci getta in faccia la realtà senza complimenti. Se l’altra banda suona il rock la Cremo deve stare molto attenta a non andare in confusione. Altrimenti anche la prima sciacquetta che passa è capace di farle perdere la tramontana.

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