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Fino al 19 gennaio

''900% People'', la pop art di Frank Denota al San Domenico di Crema

Gigantografie di vip in stile Warhol

Gigi Romani

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lromani@laprovinciadicremona.it

26 Dicembre 2013 - 13:59

''900% People'', la pop art di Frank Denota al San Domenico di Crema
Un americano a teatro. Battesimo a stelle e strisce per la Fondazione San Domenico, che ospita tra le sue mura i lavori di uno dei nomi più noti della scena artistica newyorkese: Frank Denota. Uno cresciuto a pane e Andy Warhol, e si vede: pop art e graffitismo dominanolasuaproduzionee in particolare le tele di questo nuovo capitolo chiamato 900% People, una collezione di volti-icona del ventesimo secolo, a Crema fino al 19 gennaio. Problemi familiari dell’ultim’ora hanno obbligato Denota a restare negli Stati Uniti, impedendogli di presenziare ieri al taglio del nastro. A rappresentarlo c’era il suo gallerista di riferimento Enrico Caruso, organizzatore della mostra insieme ad Umberto Cabini, ex presidente del San Domenico e amico di Denota al punto da essere stato recentemente ritratto dall’artista. L’opera non è però tra le trenta allestite nei corridoi della Fondazione: farà parte di una futura collezione dedicat a all’Ordinary people. Di ordinario, invece, poco o niente hanno i soggetti immortalati da Denota in 900% People: personaggi che, in un modo o nell’altro, hanno fatto la storia del secolo scorso, in particolare quella d e l l’arte e dello spettacolo. Da Maria Callas a Sofia Loren, da Woody Allen ad Audrey Hepburn, da Frank Zappa a Kurt Cobain. Non mancano omaggi a illustri predecessori come Pablo Picasso e Salvador Dalì, né volti politici come George Bush, Jo hn Fitzgerald Kennedy e Lady Diana. E poi Marylin Mon ro e, sicuramente il tributo più grande al maestro Warhol che Denota frequentò durante la sua giovinezza. In quella Manhattan che ribolliva di sperimentazione artistica, Denota ebbe modo di conoscere anche Keith Haring, attingendo a piene mani anche dal suo bagaglio espressivo. Queste le uniche e privilegiate scuole dell’artista, che per il resto ha deciso di fare tutto da solo: autodidatta, ha iniziato a disegnare alla soglia dei trent’anni. Oggi si avvicina ai cinquanta forte di un curriculum zeppo di esposizioni in tutto il mondo, con una particolare predilezione per l’Italia. L’ultima volta, lo scorso anno, aveva esposto a Roma. Ora Crema, e per una realtà di piccole dimensioni come il San Domenico è certamente un vanto. «Per la prima volta ospitiamo un artista americano e inauguriamo una mostra di valore mondiale » ha sottolineato il presidente della Fondazione Giovanni Marotta. Con lui il sindaco Stefania Bonaldi, l’assessore alla Cultura Paola Vailati e il consigliere comunale Antonio Agazzi, intervenuti per rimarcare la portata non comune dell’e ve n to . Un’atmosfera raccolta ma di grande intensità che ha colpito positivamente il gallerista Caruso, pronto a rilanciare: «Spiace che Frank non abbia potuto essere qui con noi oggi — ha commentato —, ma magari ci sarà un’altra occasione per presentarvelo...». Intanto ci si goda questa, di occasione.
Sebastiano Giordani
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