L'ANALISI
04 Novembre 2025 - 10:06
Payton Willis della Vanoli e Travis McConico della Juvi
CREMONA -
artiamo da un dato di fatto: la gara del PalaDesio (campo mai foriero in passato di esiti particolarmente favorevoli ai biancoblù cremonesi), contro i padroni di casa dell’Acqua San Bernardo Cantù, è stata molto equilibrata e addirittura il distacco finale (91-83) va decisamente stretto alla squadra ospite che ha comandato per larga parte nella prima parte di match. Detto che in un campionato altamente equilibrato come l’attuale Serie A non è certo semplice andare a vincere in trasferta (Cremona lo ha già fatto, peraltro a Bologna), anche a Desio la Vanoli ha dimostrato di essere un gruppo vero, pur in una giornata dove non tutto è girato per il verso giusto. A iniziare dalle percentuali di realizzazione, decisamente meno performanti rispetto ai turni precedenti: 19 su 39 nel tiro da due (48,7%), 9 su 32 nel tiro da tre (28,1%). Cantù non ha avuto percentuali decisamente migliori (52,5% da due, 33,3% da tre), ma ha potuto contare su uno straripante dominio a rimbalzo in entrambe le parti del campo, dominio che le ha garantito secondi e terzi tiri che – questi sì – alla fine hanno fatto la differenza e permesso ai brianzoli di conquistare la posta in palio. Il bilancio finale è impressionante e francamente imbarazzante: 51 rimbalzi totali di Cantù, di cui 14 catturati nell’area avversaria, contro i 29 (di cui 6 offensivi) della Vanoli.
Alla fine, al di là della giornata storta al tiro dei principali finalizzatori della squadra di coach Gigi Brotto, è stata proprio l’egemonia dei padroni di casa sotto i tabelloni a far pendere il piatto della bilancia dalla parte opposta. La Vanoli non è riuscita poi a capitalizzare i vantaggi – seppur limitati nel punteggio – che si era costruita durante la gara; spesso la velocità di esecuzione e la ricerca esasperata del tiro dalla lunga distanza – in particolare nella seconda parte della sfida – hanno fatto sì che capitan Burns e compagni andassero fuori giri, andando a sbattere contro la fisicità canturina. Bisognerebbe in certe occasioni farsi prendere meno dalla frenesia e cercare di ragionare di più. Quello con Cantù era il terzo incontro dall’inizio di questa nuova stagione, ma evidentemente i due precedenti in precampionato (chiusi sempre con una sconfitta) non hanno insegnato molto. Rimane però la sensazione da parte della Vanoli, dopo cinque turni di Serie A, di una buona solidità a livello di gruppo, con il Gigi da Cittadella che può vantare una discreta varietà di soluzioni; certo, servirebbe una maggiore consistenza e solidità a rimbalzo, dove al momento la coperta sembra essere a volte un po’ troppo corta, soprattutto quando Anigbogu è costretto a rientrare in panchina causa falli e l’area pitturata diventa terra di conquista con troppa facilità.
Aggiustamenti da fare nel prossimo futuro, ma intanto c’è da focalizzarsi sull’impegno infrasettimanale che giovedì vedrà arrivare al PalaRadi (palla a due alle ore 20.45) la Dolomiti Energia Trentino di coach Massimo Cancellieri e dell’ex biancoblù Peyton Aldridge, formazione che scenderà in campo alla BTS Arena di Trento questa sera in Eurocup contro la compagine lituana del Lietkabelis. Al momento in campionato la Dolomiti Energia fa parte, insieme alla Vanoli, del gruppetto a 6 punti che insegue ad una vittoria di distanza il quartetto in vetta alla classifica composto da Tortona, Bologna, Brescia e Milano. Domenica poi la Vanoli sarà impegnata al PalaShark di Trapani nel più classico mezzogiorno di fuoco.
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