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Vanoli reattiva e vivace, ma ancora incerottata. Ferraroni: a Brindisi una sconfitta ‘normale

Troppa differenza tra la Juvi e una delle formazioni più forti del campionato di serie A2. Per i biancoblu domenica si parte in trasferta a Venezia sperando di recuperare almeno un lungo. Sarà la prima volta da ex per Casarin: tornerà nel palazzetto dove è cresciuto

Daniele Duchi

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redazione@laprovinciacr.it

30 Settembre 2025 - 08:37

Vanoli reattiva e vivace, ma ancora incerottata. Ferraroni: a Brindisi una sconfitta ‘normale

La foto ufficiale della nuova Vanoli pronta a iniziare il campionato contro Venezia. Di fianco Billy Garrett a Brindisi

CREMONA - 

Il PalaStadio di Soresina è stato teatro dell’ultimo appuntamento di precampionato della Vanoli che domenica al PalaTaliercio di Mestre, casa della Reyer Venezia, inaugurerà la sua quindicesima stagione nel massimo campionato di serie A.

Il test-match con la Bertram Tortona ha messo in evidenza fondamentalmente due aspetti: il primo è la conferma di una squadra che ha tutte le intenzioni di dare battaglia nell’imminente stagione contro qualsiasi avversario, potendo contare coach Gigi Brotto su un gruppo di ragazzi fortemente motivati e dotati delle qualità tecniche necessarie.

Il secondo è la difficoltà da parte del Gigi da Cittadella – e del suo staff - di dover sopperire, in questa fase della stagione, alle assenze dell’esperto capitano Christian Burns e del giovane talento senegalese Ousmane Ndiaye. Diciamo che su questo secondo aspetto puntano le importanti complicanze, prima di tutto perché la formazione del patron Aldo Vanoli ha perso nelle ultime due settimane la possibilità di creare un affiatamento importante del gruppo, con giocatori ‘costretti’ dalla necessità a ricoprire ruoli non loro (ma nessuno si è mai lamentato di questo aspetto), soprattutto di non poter contare al momento sui chili e centimetri che erano stati individuati nel momento della costruzione del nuovo roster.

Contro Tortona, ad esempio, ‘Air Ike’ Anigbogu ha lottato come un leone, dimostrando di aver recepito perfettamente le richieste del coach, ma martoriato dai falli da parte di una terna arbitrale milanese alquanto insufficiente (e sulla quale è meglio stendere un velo pietoso). Il lungo è uscito troppo presto dalla disfida lasciando un vuoto importante sotto i tabelloni nel momento in cui i piemontesi hanno staccato i cremonesi sin lì padroni (anche se con minimi scarti) della gara.

Indubbiamente contava molto la risposta che Gigi Brotto si aspettava dai suoi ragazzi dopo le brutture tecniche e mentali viste contro Brescia, e sotto questo aspetto l’allenatore dei biancoblù è stato sicuramente rassicurato: «Siamo più contenti rispetto all’ultima amichevole giocata contro Brescia. Il primo tempo è andato meglio del secondo, abbiamo avuto dei problemi quando loro hanno aumentato il livello di fisicità e concesso dei canestri nel finale che hanno permesso a Tortona di vincere la partita. Anche il nostro flow offensivo si è interrotto, dobbiamo cercare di limare questi dettagli per arrivare al meglio al campionato».

Insomma quest’ultima settimana sarà dedicata a tanti piccoli aspetti da sistemare visto che domenica si comincerà a giocare con la posta in palio per la classifica e con l’obiettivo dichiarato di ottenere la salvezza, magari con minori difficoltà rispetto alla scorsa stagione.

In questo senso sarà fondamentale una partenza meno complicata, sfruttando al meglio gli scontri contro squadre alla portata (penso alla prima del PalaRadi contro Sassari di domenica 12 ottobre alle 17.30); certo, pur nella consapevolezza della rinnovata formazione veneta (destinata ad una stagione di vertice), non sarebbe male riuscire a destare una buona impressione già con l’Umana Venezia e nella Vanoli c’è sicuramente un giocatore che farà di tutto per dimostrare tutte le proprie qualità, il figlio d’arte Davide Casarin che con la Reyer è cresciuto cestisticamente disputando 95 gare nella massima serie, vincendo uno scudetto e una Coppa Italia, e assaporando i parquet delle competizioni europee.

Per Davide non sarà la prima volta contro la ‘sua’ Venezia, ma da questa stagione si aspetta di crescere ulteriormente e quindi vorrà dare subito un segnale importante.

La speranza, ora che il campionato è alle porte, è che la Vanoli possa tornare al completo nel minor tempo possibile.

JUVI FERRARONI 

«La nostra e Brindisi sono due squadre che hanno obiettivi completamente diversi». È la perfetta sintesi dell’analisi di coach Luca Bechi nel commento post gara di domenica scorsa al PalaPentassuglia dopo la differenza abissale di valori vista in campo nel match tra gli ospiti della Ferraroni JuVi e i padroni di casa della Valtur.

Che la trasferta pugliese fosse tra le più complicate della neonata stagione di serie A2, ne era ben consapevole tutto l’ambiente juvino, visto che la compagine allenata da Piero Bucchi ha confezionato un roster che nelle intenzioni deve riportare Brindisi nel massimo campionato italiano.

Tra il dire e il fare ce ne passa, ma le ambizioni sono tante, ancora a Brindisi brucia – e non poco – la retrocessione che si è concretizzata quasi inaspettatamente (al termine di un campionato davvero complicato) due stagioni or sono. Da allora il presidente Ferdinando Marino, e la sua società, ha un solo obiettivo e per questo traguardo si è lavorato per assemblare una compagine il più attrezzata possibile in tecnica, fisicità ed esperienza.

Non deve stupire che la Ferraroni JuVi, domenica, sia stata travolta dalla Valtur che già all’esordio stagionale, in trasferta a Bari per il derby con Ruvo di Puglia, aveva fatto registrare un più 36, non gradi centigradi ma punti di distacco (94-58).

Se la Valtur gioca con in testa il massimo obiettivo, supportata dall’amore e l’entusiasmo di una provincia intera, ecco che Ferraroni JuVi e Ruvo di Puglia saranno invece dirette concorrenti nella corsa verso la permanenza nella categoria.

Non vi è dunque da preoccuparsi più di tanto della sconfitta in quel di Brindisi, dove la squadra cara alla famiglia Ferraroni è arrivata comunque forte di quanto fatto vedere nel match d’esordio contro la Unieuro Forlì; una JuVi che sa bene quanto sarà determinante centrare i risultati più importanti ai fini del traguardo finale sul proprio campo, con la consapevolezza che la fase di costruzione del gioco d’insieme è ancora agli inizi, che i margini di miglioramento sono ancora importanti e che durante il percorso questi ragazzi animati da un grande spirito di squadra potranno togliersi soddisfazioni anche lontano dal PalaRadi.

Sulla gara di Brindisi però una annotazione va fatta ed è, pur sapendo dell’alta difficoltà del match, relativa all’apporto dei lunghi, che in quattro – Alessandro Morgillo, Edoardo Del Cadia, Vittorio Bartoli e Simone Barbante – hanno messo a referto 3 soli punti realizzati (da Del Cadia) e catturato soli 5 rimbalzi (3 Del Cadia e 2 Morgillo); francamente troppo poco per un comparto dal quale ci si attende ben altro rendimento, anche in gare difficili come quella andata in scena in terra di Puglia.

Intanto, dopo due sole giornate, il campionato di A2 ha messo in chiaro le proprie intenzioni, proponendo diversi risultati a sorpresa, facendo intendere cosa ci si deve aspettare da questa annata agonistica.

Ma tornando alla Ferraroni JuVi, ora ci si deve concentrare sul prossimo impegno di campionato che vedrà domenica alle 18 scendere in campo al PalaRadi la Dolé Rimini di coach Sandro Dell’Agnello, altra compagine che punta forte ad una stagione da protagonista assoluta anche se domenica scorsa è stata battuta in casa da Rieti.

Per i gigliati un solo imperativo, entrare in campo con la stessa determinazione della vittoriosa prestazione contro Forlì.

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