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BASKET SERIE A

Vanoli: con Brotto e Campigotto fanno squadra in panchina

Il punto in casa biancoblù con il coach e il suo primo assistente nella sede della Wonder

Ivan Ghigi

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ighigi@laprovinciacr.it

25 Settembre 2025 - 18:35

Vanoli: con Brotto e Campigotto fanno squadra in panchina

Martinelli, Brotto, Gosi (Ceo di Wonder), Leoni e Campigotto

CREMONA - Ultimo test con Derthona e poi la Serie A comincerà a fare sul serio, ovvero metterà in palio i due punti. Una partenza (contro Venezia) alla quale la Vanoli si avvicina con estrema fiducia per quanto visto in campo, giorno dopo giorno. Coach Pierluigi Brotto e il suo primo assistente Carlo Campigotto devono fare i conti con due assenze ma le sensazioni in vista del campionato sono rassicuranti. Lo hanno detto alla Wonder, partner della Vanoli che ‘firma’ le maglie Cremona Pink come segno di una collaborazione forte che prosegue nel tempo, testimoniata dalla presenza di Matteo Gosi, CEO dell’azienda.
Brotto ha avuto il tempo di partire da zero e di vedere nascere la squadra sotto i propri occhi, senza partire da una base già pronta.
«Abbiamo cercato di buttare dentro le idee - spiega il tecnico - per migliorare il nostro core offensivo, difensivo e di carattere. Abbiamo messo carne al fuoco e stiamo cominciando a scremare i concetti che interessano. Da una decina di giorni purtroppo mancano Burns e Ndiaye che ci hanno costretto a fare pensieri che avremmo preferito non fare. Ndiaye ha ripreso ma deve evitare i colpi, Burns ha fatto qualche movimento ma appena starà bene sarà utilizzabile subito. Serve più attenzione con Ndiaye».

Brotto vede la squadra che si aspettava?
«Sì, risponde all’idea di impianto di gioco che volevo. C’era un’idea di gioco alla quale abbiamo applicato alcune modifiche in attacco, mentre in difesa siamo partiti con il piede giusto».

Cosa vedremo di diverso in campo?
«La Vanoli avrà un impatto fisico più forte, perché abbiamo messo più chili e spero che si riesca a vedere in maniera forte. Con alcuni adeguamenti vogliamo anche raggiungere velocità di gioco e difesa. Certe scelte sono legate all’assenza dei lunghi, in futuro proveremo a compiere qualche cambio di passo con gli inserimenti di Burns e Ndiaye».

Tre elementi presenti già dalla scorsa stagione hanno aiutato gli altri a inserirsi.
«Il fatto di essere già qua - racconta Campigotto - deve essere di aiuto per tutti. Burns è un ragazzo solare, estroverso e loquace e questo serve molto. Willis e Jones hanno una certa affinità fra loro, sono molto più silenziosi ma paradossalmente parlano molto in campo quando serve a richiamare attenzione e l’energia dei compagni. Chi è rimasto è perché lo ha voluto e i nuovi non hanno impiegato molto a integrarsi. Vedo un gruppo unito».

Iniziare contro una big come Venezia è un vantaggio o uno svantaggio?
Campigotto lascia la risposta in sospeso: «Credo poco in queste cose, magari trovi una squadra poco rodata ed è un vantaggio. Sto studiando Venezia e assicuro che è una squadra veramente forte e notevole. La pre season però resta una cosa a sé, perché c’è un carico di lavoro particolare e l’aspetto fisico si fa sentire nelle prestazioni. I risultati non contano adesso, permettono di prendere confidenza e forniscono strumenti su cui lavorare, ma di indicazioni per il campionato non ne danno».

Come viene distribuito il lavoro tra lo staff? Oltre a Brotto e Campigotto, infatti si contano anche Massimo Giuibertoni e Luca Vitali.
«Ci siamo trovati strada facendo - racconta Brotto - e negli ultimi allenamenti abbiamo deciso di spalmare i compiti ulteriormente rispetto alle prime settimane. Non c’è uno schema consolidato ma vorrei che gli assistenti fossero protagonisti durante gli allenamenti. Ho diversificato affidando l’attacco a uno e la difesa all’altro. Con Carlo ho più feeling e lui conduce gran parte dell’allenamento, ma vorrei affidare un compito specifico anche a Luca e Massimo con Campigotto supervisore. Quando entriamo in campo per allenarci cerchiamo di essere quattro partecipanti».

Quando preparate una gara di cosa parlate?
«Il focus è neutralizzare i punti forti dell’avversario e fare emergere i punti deboli. Partiamo dal gioco per capire cosa chiedere o no ai giocatori. Ci sono tipi di attacco e di difesa diversi e durante la riunione emergono questi aspetti di cui parlare. A volte studiamo qualche giocata e si lavora su quelle. Si parte da una strategia e decidiamo se giocare più o meno certi schemi. A fine gara analizziamo cosa è venuto bene e cosa male, ognuno focalizzato su un aspetto specifico».

Chi tra Brotto e Campigotto è poliziotto buono e chi quello cattivo?
«È Carlo il poliziotto cattivo», ride Brotto.
«È importante il bel rapporto che c’è tra me e Gigi - ribatte Campigotto - e la situazione è sempre variabile. Ci adattiamo ai momenti, nel senso che quando fa lui quello cattivo io faccio il contrario. Gigi da capo allenatore infonde tanta fiducia, mentre io richiamo tutti all’ordine. Un binomio che funziona».
«A volte - interviene Brotto - capita che mi arrabbio io e allora Carlo fa quello che mi calma. Questo gioco di invertire le parti esiste, anche se generalmente tendo durante la giornata a farmi scivolare addosso i problemi. Carlo li fa uscire e li affronta, ma quando mi vede sbiellare mi riporta alla mia condizione naturale. Una bella simbiosi, non ci sono ruoli predefiniti e capiamo il momento per fare le cose insieme».

Cosa ne pensa della regola che vieta di uscire dalla propria area tecnica?
«Mi guardo bene dal farlo quindi non ho problemi. C’è già abbastanza tensione e mi preoccupo di guardare la mia squadra. Gli allenatori trasportati dal momento della partita tendono a spostarsi e uscire dall’area. Pozzecco ad esempio entrava in campo con due piedi. Per quanto mi riguarda rispetto il lavoro degli arbitri, ho già il mio da fare e non mi preoccupo di queste cose».

Nell’ultimo test proverete qualcosa di particolare o vedremo già la squadra che scenderà in campo a Venezia?
«Con due assenze non sarà ancora la squadra che vedremo in campionato, ma cose particolari non ne proveremo. Stiamo consolidando il nostro sistema, metteremo dentro le idee la prossima settimana».

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