L'ANALISI
08 Marzo 2024 - 17:09
Fabio Anselmi direttore del salumificio Ca’ dell’Ora con coach Luca Bechi
CREMONA - Ad affiancare coach Luca Bechi nella conferenza stampa del PalaCava alla vigilia della partenza per Udine, c’era Fabio Anselmi, direttore del salumificio Ca’ dell’Ora. «Noi facciamo parte del gruppo Ferraroni e quindi anche della squadra di basket con cui condividiamo i valori dello sport, tanto cari alla famiglia Ferraroni» ha spiegato Anselmi.
Poi subito spazio e microfoni al coach per capire le insidie nascoste dietro alla lunga trasferta in terra friulana. «Andiamo in trasferta contro una squadra costruita per la vittoria finale del campionato, è inutile nasconderselo. Un obiettivo a cui per altro, è già andata vicina per un paio di anni di fila. Certo quest’anno sono cambiate delle cose. La società ha rinnovato il coaching staff e gran parte della squadra e lo ha fatto costruendo un perfetto equilibrio. Udine fa dell’esecuzione offensiva il proprio marchio di fabbrica. Inoltre difensivamente sono molto fisici per cui riescono a mettere pressione sull’avversario per 40 minuti. Il nostro percorso è stato diverso. Noi dopo una regular season di alto livello, abbiamo perso un po’ il bandolo della matassa nella fase Orologio. Lo abbiamo fatto un po’ perché il livello di queste squadre è più alto e bisogna ammetterlo. E a dirlo è il campionato. Da parte nostra, negli ultimi due mesi abbiamo tirato molto la corda e questo ci ha fatto perdere ritmo, senza mai riuscire a ritrovarlo. Non dimentichiamo poi che non ci siamo più riusciti ad allenare con continuità a causa dei tanti infortuni. Ed è una cosa che sposta molto gli equilibri.
Ora è da un paio di settimane che ci siamo ritrovati tutti insieme senza problemi di infermeria e subito si è vista la differenza. O meglio, l’abbiamo vista almeno in allenamento, dove tutti i giorni abbiamo conferme sulla nostra identità, quella fatta di ritmo e aggressività. Ora la cosa fondamentale da fare è trasferire però ritmo e aggressività anche nei match. Con Cividale lo abbiamo fatto per un tratto della partita. Dobbiamo riuscire a mantenere quel livello per tutti i 40 minuti. Giocatori importanti come Cotton, Costi, Benetti hanno recuperato, così come Shahid e Tortù che hanno avuto qualche problema fisico fastidioso. Questo vuol dire che andiamo a Udine con fiducia, umiltà e cercando di essere competitivi il più possibile. Poi alla fine alzeremo gli occhi al tabellone e vedremo come sarà andata. Fino ad allora, testa bassa e concentrazione. Sono un team che ha tanta qualità e giocatori di esperienza. Caroti, Monaldi, Alibegovic... Sono giocatori che hanno già vinto un campionato e sicuramente complicati da arginare. Bisogna cercare di far valere il nostro gioco.
Quando uno si sente meglio fisicamente, si sente però meglio anche psicologicamente e quindi ora, avendo ritrovato ritmo e intensità che sono sicuramente cresciute, ci stiamo ritrovando anche dal punto di vista della fiducia e della energia. La compattezza è uno dei nostri marchi di fabbrica. Unita alla voglia di fare le cose insieme. La qualità passa dall’unità di intenti ed è uno dei principi a cui ci siamo ispirati quando abbiamo costruito la squadra. Gli uomini veri si vedono nelle difficoltà e noi siamo veri...».
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