L'ANALISI
22 Novembre 2023 - 19:58
Alessandro Lambrughi
CREMA - Non cerca alibi e nemmeno scuse Alessandro Lambrughi per commentare il momento no della Pergolettese, reduce da cinque sconfitte nelle ultime sei partite. «La realtà è questa – afferma il 36enne difensore gialloblù – non stiamo facendo punti. Purtroppo ci stiamo mettendo molto del nostro, commettendo errori in ogni partita, che poi inevitabilmente indirizzano l’andamento e l’esito dell’incontro».
Sui motivi che hanno portato a questo inatteso crollo verticale, Lambrughi prova a formulare delle ipotesi.
«Non credo sia una flessione di carattere fisico, perché nessuno di noi ha lamentato questo problema. Piuttosto farei discendere la situazione attuale a un problema caratteriale. Quando sale la tensione subiamo la partita e quando veniamo aggrediti perdiamo lucidità e sbagliamo le scelte».
Un calo in questo periodo del campionato non è una novità per la Pergolettese.
«L’anno scorso l’avevamo avuto a dicembre ma non possiamo ogni volta aspettare il mese di febbraio per riprenderci. Non tutte le volte può andarci bene. Dobbiamo reagire subito, resettare tutto e ripartire da zero».
I cinque rigori subiti nelle ultime quattro partite dicono che a livello di attenzione qualcosa non sta funzionando.
«Stanno succedendo episodi troppo grossolani che ci stanno penalizzando. Q qualcosa stiamo sbagliando. Nonostante ci alleniamo nello stesso modo in cui ci allenavamo quando i risultati venivano».
Il morale della truppa, dopo il periodo nero, è inevitabilmente basso.
«Ed è giusto che sia così ma non dobbiamo guardare indietro. Occorre aggredire la situazione con coraggio e evitare di piangersi addosso. Dobbiamo reagire».
Anche perché lunedì sera, nel posticipo contro la capolista Padova, qualcosa di diverso la Pergolettese dovrà pure mettere in campo a livello di convinzione e di determinazione.
«La cosa positiva è che giochiamo in casa nostra. Dobbiamo ritrovare entusiasmo, corsa, aggressività spensieratezza».
Al problema dei tanti gol subiti, molti per errori individuali evitabili, la compagine cremasca aggiunge la sterilità dell’attacco.
«In questo momento siamo carenti in entrambe le fasi di gioco e dobbiamo solo continuare a lavorare per cercare di migliorare; di scorciatoie non ce ne sono. Siamo scesi a un solo punto di vantaggio dei playoff, ma non dobbiamo guardare a cosa fanno le nostre avversarie. Sappiamo che per salvarci serviranno almeno 45 punti e li dobbiamo fare».
Sulla costante degli ultimi anni del rendimento inaccettabile in trasferta (tre punti in sette gare), il calciatore milanese prova a dare una spiegazione.
«Tre punti sono un bottino insoddisfacente, sono troppo pochi. In casa finora non abbiamo fatto male, ma ci mancano dei risultati esterni. Potrebbe trattarsi di un problema mentale. Fuori casa perdiamo alcune delle nostre certezze, siamo meno sicuri. Lo sappiamo e ci diciamo sempre che c’è qualcosa da cambiare. Forse a partire dell’atteggiamento, anche se ci abbiamo già provato e i risultati sono rimasti gli stessi».
La giovane età della squadra potrebbe essere una chiave di lettura.
«I nostri giovani sono bravi ma dal punto di vista caratteriale, a volte possono subire le situazioni. Comunque sia, questi siamo e con queste armi dobbiamo salvarci. A volte basta un risultato positivo per far tornare la fiducia e mettersi tutto alle spalle. Puntiamo su quello».
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