L'ANALISI
18 Ottobre 2023 - 18:33
Migliore ai tempi della Cremonese
CREMONA - Cremonese-Sudtirol sarà anche Giovanni Stroppa contro Pierpaolo Bisoli. Due mister agli opposti. Il primo più giochista, il secondo più risultatista. Due filosofie opposte di vedere il calcio. Abbiamo sentito Francesco Migliore, ex calciatore grigiorosso dal 2018 al 2020, che è stato allenato sia da Stroppa che da Bisoli. Adesso è a capo di una catena di alberghi e ristoranti ma non dimentica il campo e soprattutto le lezioni tattiche dei due mister.
Stroppa e Bisoli sono come il giorno e la notte. Conferma?
'Diciamo che sono molto diversi ma che tutti e due hanno delle qualità che poi devono essere funzionali all’obiettivo della società'.
Partiamo da Stroppa.
'Io l’ho avuto a Spezia nel 2013. Di lui ho un bellissimo ricordo. Mi ha dato grande fiducia lasciandomi parecchio spazio. È un allenatore con un’idea di calcio precisa. Gli piace avere possesso della palla, essere sempre propositivo in campo. Avere il controllo del gioco nella metà campo avversaria. Da allora, sono passati dieci anni, ha fatto una grande carriera in serie B e ha anche assaggiato la A. Ha un futuro radioso davanti'.
Passiamo a Bisoli.
'L’ho avuto proprio alla Cremonese agli sgoccioli della mia carriera. Devo dire che è un allenatore molto concreto. Quello che traspare da fuori è anche nello spogliatoio. Un tecnico che punta molto sulla grinta, sull’aggressività che sa trasmetterti quella rabbia agonistica che a volte fa la differenza. Le sue squadre sanno lottare, magari giocando un calcio più difensivo ma sempre efficace. Anche lui ha ottenuto ottimi risultati in questi anni. All’epoca non è stato facile uscire da una situazione complicata dai risultati e dal Covid'.
Si è sbilanciato poco. Allora facciamo così: è più per Allegri o per Guardiola?
'Da spettatore mi piace vedere giocare un bel calcio. Mi divertono le giocate, i passaggi di prima. Da giocatore ero però più vicino ad Allegri. Sono sempre stato uno che in campo dava sempre tutto, lottando su ogni pallone badando alla concretezza. Non è facile scegliere. Di sicuro non c’è una strada precisa, quello che conta è sempre arrivare al risultato. Se giochi bene e non vinci non serve a molto. Nel calcio c’è poco tempo per aspettare i frutti del lavoro'.
Segue ancora la Cremonese?
'Certo, con affetto. Cremona è un bellissimo ricordo che mi porto dentro. Sento ancora il team manager Federico Dall’Asta e qualche volta Michele Castagnetti. Negli anni poi sono passati tanti giocatori, ma spero sempre che la Cremo possa fare dei grandi campionati. Ora deve recuperare delle posizioni ma c’è ancora tempo e la rosa è di grande livello'.
Cosa fa ora?
'Ho una catena di alberghi e di ristoranti nella zona di Spezia e delle Cinque Terre. Abbiamo in progetto di crescere ancora, gestisco ottanta dipendenti. Diciamo che lavoro a tempo pieno, ma sono orgoglioso di quanto creato in questi anni'.
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