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A ‘La Resca’ di Vescovato mix con le tradizioni cremonesi

Un’oasi di cucina veneta

Vittoriano Zanolli

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lromani@laprovinciadicremona.it

05 Marzo 2013 - 18:07

A ‘La Resca’ di Vescovato mix con le tradizioni cremonesi
Una oasi di Veneto nella pianura cremonese. Un locale che fonde alla perfezione le due tradizioni, senza sconvolgerle, ma integrandole. Qui, per esempio, il bollito misto non solo è di casa,maesprime l’eccellenza, un’arte coltivata nel tempo, un’abilità particolare. La trattoria ‘La Resca’ di Vescovato, situato lungo la via Mantova, richiama, da anni, nella nostra provincia clienti del circondario e dei territori circostanti. Il posto è arredato in modo rustico, il personale che si muove in sala è gentile e ci vuole poco per ‘fare amicizia’: insomma ci si sente a casa grazie anche alla schiettezza veneta del patron Luciano Battisti e all’abilità dietro i fornelli dello chef Riccardo Barbieri. In attesa del mitico carrello dei bolliti (celebrati anche dall’antropologo alimentare Sergio Grasso nella puntata del programma ‘Grasso ma non troppo’ di martedì sera scorso sul canale Marcopolo di Sky), si può favorire l’appetito con un bel piatto di salumi misti. Il nostro consiglio, se si decide di ‘affrontare’ anche un primo piatto, è quello dei tagliolini ai quattro sughi. Una tradizione veronese, come i gestori. Si tratta di pasta non condita e accompagnata da quattro ciotole con i sughi al ragù, alla boscaiola, al pomodoro e ai fegatini. Un piatto che mette allegria e che permette al cliente di soddisfare anche le combinazioni più azzardate. I proprietari non dimenticano le loro origini, ma nemmeno la terra che li ha ‘accolti’. La tradizione cremonese è magnificamente rappresentata dai marubini in brodo. Poi, finalmente, il carrello dei bolliti: lingua naturale, lingua salmistrata, musetto, guanciale, cotechino, ripieno, pernice, spalla e altro ancora. Il guanciale è tenerissimo e delizioso, il cotechino si scioglie in bocca. Come contorno vi servono patate, mostarde e salse, tra cui quella, specialissima, al rafano. Un altro secondo degno di nota, per coloro che non amano i lessi, è il baccalà con la polenta, davvero ottimo. Tra i dolci la parte del leone spetta alla bavarese alla Nutella e alla crostata al torroncino. Per quanto riguarda i vini, quello della casa, che arriva in tavolo in caraffe, è solitamente un ottimo cabernet, ma la scelta è varia, soprattutto per quanto riguarda i robusti vini del nord Italia.
(Provato il 10 febbraio 2013)
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