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3 ottobre 1971

«Estremisti» si scontrano nella notte: tre giovani feriti a colpi di fucile

Grave episodio fra due gruppi di aderenti a movimenti extraparlamentari

Annalisa Araldi

Email:

aaraldi@publia.it

03 Ottobre 2018 - 07:00

«Estremisti» si scontrano nella notte: tre giovani feriti a colpi di fucile

Un grave episodio che avrebbe potuto avere tragiche conseguenze è accaduto, la notte scorsa, fra l'una e le due, in aperta campagna, su una strada privata, in territorio di Spinadesco, accanto alla cascina «Barchessone»

Sei giovani appartenenti a due gruppi extra parlamentari delle estreme «destra» e «sinistra» si sono affrontati. Tre colpi di fucile da caccia calibro 12 sono stati esplosi all'indirizzo del gruppo appartenente al «Comitato studenti operai marxistaleninista» da parte di un gruppo di appartenenti all’«Organizzazione Lotta di Popolo» (ex nazional-popolari).

Il bilancio è di tre feriti da pallini in varie parti del corpo (giudicati guaribili in 10 giorni) e di tre arresti per tentato omicidio.

L'episodio ha indubbiamente  molti lati da chiarire. Infatti fra inseguiti ed inseguitori è difficile stabilire esattamente come siano andate le cose. Abbiamo appreso che ieri notte il gruppo di estrema destra «Organizzazione Lotta di Popolo» doveva distribuire dei manifestini.

Il gruppo contrapposto del «Comitato studenti operai marxista leninista» avrebbe saputo di questa distribuzione di manifestini. In sostanza, forse, per tutta la sera i «superneri» ed i «superossi» si inseguivano l'un l'altro. Gli unici due parziali testimoni dell'episodio sono i bergamini che stavano mungendo nella stalla. E uno di loro dice: « Stavamo mungendo quando udimmo uno sparo, poi un secondo ancora. Gli animali si agitarono. Udii un terzo colpo. Pochi attimi dopo vidi entrare un giovane che sanguinava all'orecchio; entrò e disse "Li ammazzo". Poi uscì ed uscii anch'io. Vidi due auto che stavano allontanandosi». L'inchiesta, iniziata ieri mattina alle 8, sotto la direzione del Procuratore dr. de Giovanni, è durata tutto il giorno.

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Ecco la reazione del direttore responsabile del giornale Mauro Masone

NO

Ripetiamo oggi, con  lo stesso animo, il «NO» che abbiamo espresso mesi or sono quando fu aggredito un nostro cronista.

No. E non ci importa sapere (allora come ora) se la violenza è di «destra» o di «sinistra» o se è di una destra che è oltre la destra o di una sinistra che è oltre la sinistra. E non ci importa interpretare la «meccanica» dell'incidente.

Il «no» riguarda il metodo e la mentalità. Le idee o le convinzioni hanno mille modi (in democrazia) di combattersi ed anche di scontrarsi.

Ma nessuna idea e nessuna convinzione è mai stata fortificala da bastoni o pugni o fucilate.

E sempre si è visto che, se mai, ne esce fortificata la parte occasionalmente soccombente.

E questo proprio perchè oltre ai pochi che non «ragionano» esistono (in contrapposto) i moltissimi che preferiscono usare la testa. Da una parte e dall'altra.

M. M.

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