L'ANALISI
CREMA
09 Dicembre 2025 - 05:15
Il lago dei cigni e Guido Giordana
CREMA - Animare passioni, con passione. Non solo un proposito, ma il vero e proprio motore di azioni e intenzioni nel corso del mandato, per il presidente della Fondazione San Domenico Guido Giordana e i suoi consiglieri. Il bilancio del primo anno di attività è entusiasta ma non smette mai di guardare al futuro: «Giusto fermarsi e guardarsi dentro, per ciò che si è fatto sin qui, mentre si continua a lavorare» - spiega Giordana - consapevoli che stiamo riempiendo di fatti il nostro programma ideale, allora ancora sulla carta. E per il prossimo anno, ora che siamo più pratici della macchina organizzativa, rafforzeremo anche collaborazioni e il settore legato ai convegni, per farlo vivere a 360 gradi.
Giordana, quali sono stati i punti di forza di questo primo anno di mandato?
«Sicuramente dal punto di vista organizzativo aver distribuito, per competenze e per attitudini i diversi coordinamenti di settore ai consiglieri del Cda. E poi, siamo particolarmente soddisfatti del lavoro sulla scuola di musica Folcioni. Per noi, parlare di Folcioni 2.0 non è uno slogan: è davvero un modo diverso di vedere questi spazi e gli insegnamenti. Ripristinare, con successo, il solfeggio in preparazione allo strumento e poi anche le esperienze di musica di insieme, non ha prezzo. Piene le classi, piene le lezioni, bene gli Open Day, aule e corridoi rivisti per ospitare zone comuni in cui socializzare e condividere tempo oltre le classiche lezioni».
Cosa dobbiamo aspettarci, invece, per il futuro?
«Il fatto di avere tre referenti per le aree musicali tra i docenti permette di valutare sempre le scelte a livello professionale e poi ci sono ingressi importanti, nate dalle collaborazioni con la MasterBrass di Ottoni di Brescia, la Banda di Ombriano, la Polifonica Cavalli. Ci siamo aperti a tante associazioni e realtà territoriali: presto, grazie a un accordo col Museo Civico, ci sarà qui alla Fondazione un Museo degli strumenti della storica Banda Rovescalli. Non suoneranno tutti, ma avranno, anche solo in esposizione, una cornice molto adatta a loro. Sarà inoltre esposta un’arpa, donata dalla famiglia Marazzi. Mentre, insieme agli allievi del liceo artistico Munari, stiamo pensando al rinnovo dei locali del Folcioni, con creazioni artistiche. Certo, ci sono alcuni settori, come quello del restauro degli strumenti e il prosieguo della riorganizzazione di archivio e biblioteca interna che, seppure avviati, avranno bisogno di più tempo per la completa realizzazione, anche a fronte di reperimento di fondi necessari, attraverso bandi e altri finanziamenti. Ma il cantiere è più che aperto».

Col nuovo corso del Cda si sta iniziando a parlare anche di nuovi utilizzi della struttura. Quali le idee?
«Far vivere appunto la Fondazione in momenti non consueti e renderla punto di riferimento per diversi ambiti. Già tre progetti pilota ci hanno aiutato a sperimentare queste possibilità e a lavorare su punti di forza ed eventuali criticità: abbiamo infatti ospitato un’esperienza di formazione e team building aziendale, poi il set per il Webinar di un’impresa interattiva locale e poi un podcast di Confcommercio, in una cornice storica che, di fatto, si presta a fare da sfondo a iniziative anche on line. Le novità nate da collaborazioni continuano a esserci anche per la scuola di musica, comunque, attraverso le borse di studio dell’ Avis, per esempio, che in cambio è ospitata negli spazi teatrali per l’assemblea provinciale dei soci. Gli stessi studenti del Folcioni - 170 quest’anno gli iscritti soprattutto in giovanissima età e in netto aumento - possono reinvestire sul territorio e nell’ambito scolastico le loro competenze, grazie all’ottenimento di crediti formativi validi per la scuola. Insomma, un bel circolo virtuoso di relazioni sul territorio, che ci rende orgogliosi».
E il settore teatrale, più prettamente rivolto a stagione di spettacoli e concerti?
«Già gli abbonamenti hanno registrato un aumento (nei primi giorni di novembre erano 189, qualche unità in più rispetto al totale dell’annata precedente, ndr), ma oltre a questo, stiamo ospitando accanto al cartellone della stagione, spesso e volentieri sold out, anche serate organizzate da associazioni per lo più legate al Terzo Settore e non solo, che aiutiamo con la pubblicizzazione degli spettacoli a scopo benefico. Inoltre, siamo particolarmente felici di contare sull’ingresso di nuovi soci tra i Comuni, non ultimi Moscazzano e Montodine, oltre a Palazzo Pignano, Pandino, Ripalta Cremasca e altri che entreranno».
Interventi strutturali?
«Oltre ad alcuni già apportati, in questi luoghi tutto deve essere sempre fatto di concerto con la Soprintendenza. Un tema importante è quello del Mercato Austroungarico adiacente e, per le sale della Fondazione anche annesso in parte alla struttura. Già sono stati fatti sopralluoghi per la sistemazione del tetto e, di concerto col Comune che ne esercita competenza, è senz’altro nelle intenzioni prioritarie il risanamento e poi continuare a tenere monitorata la possibilità di rivalutarlo».
Cosa si augura per i futuri anni di mandato?
«Di continuare, anche se siamo agli inizi, a lavorare con l’ottimo clima che si respira ed è palpabile in fondazione. Di questo devo ringraziare tutti i miei consiglieri, i direttori artistici Maurizio Colombi e Nicola Cazzalini e il personale del teatro e del Folcioni, tutte le collaborazioni in atto e l’intera città, che risponde sempre con interesse ed entusiasmo. Avanti così».

L'assessore alla Cultura Giorgio Cardile è soddisfatto dell'anno di lavoro alla Fondazione San Domenico. Ringrazia il precedente Cda guidato da Giuseppe Strada, Cardile e dice: «Siamo contenti di questo primo anno di mandato del Cda e del presidente Guido Giordana, a cui avevamo anche affidato alcuni punti di indirizzo. Le collaborazioni rinnovate con il Franco Agostino Teatro Festival o l'Associazione Bottesini per l'omonimo concorso e la Cavalli Monteverdi Competition e il nuovo legame col Corpo bandistico Giuseppe Verdi di Ombriano non possono che farci molto piacere. Al tempo stesso, auspicavamo, e così è stato, che il teatro diventasse sempre più punto di riferimento non solo cittadino, ma anche del Cremasco. Sarà interessante sperimentare anche sulle fasce tra i 25 e i 40 anni, anche se già i numeri del teatro sono di spessore. Ottime inoltre le collaborazioni con l'assessorato stesso».

Pierangelo Mulazzani, docente di pianoforte classico e moderno, spiega l’introduzione dei tre dipartimenti che, insieme ai colleghi Federica Ziliani (Classica/Scuole) ed Enrico Tansini (Musica d’insieme), lo vedono tra i referenti per la parte Jazz, Rock e Pop: «Nella didattica dei corsi individuali stiamo elaborando syllabus (programmi) specifici per ogni disciplina, con l’obiettivo di allinearci agli standard d’ingresso richiesti dai conservatori. Per tutti sono stati riattivati in modo organico i corsi collettivi teorici curati dal professor Emanuele Fiammetti. Infine, il progetto Imparerock conta già tre band attive, di cui una nata l’anno scorso. Keep on rockin’».
Il bilancio è molto positivo, per Ziliani, docente di flauto e referente del settore Classica e Scuole: «La grande novità è l’introduzione degli ottoni grazie ai MasterBrass Academy. I corsi di alto perfezionamento hanno registrato un crescendo di iscrizioni, arrivando a 20 alunni quest’anno, con studenti da tutta Italia, contro i 12 dell'anno scorso. La musica d'insieme, potenziata e incentivata al massimo, vedrà come primo frutto il concerto Aspettando Santa Lucia, previsto venerdì venerdì prossimo in sala Bottesini. La collaborazione con i Comuni, quali soci partecipanti, è davvero interessante in quanto riusciamo a portare la Folcioni 2.0 al di fuori delle usuali mura. Altro progetto a cui stiamo lavorando, e a cui il consigliere Emilio Canidio tiene tantissimo, si chiama Musica in culla, un corso musicale rivolto ai neonati, da 0 a tre anni».
Copyright La Provincia di Cremona © 2012 Tutti i diritti riservati
P.Iva 00111740197 - via delle Industrie, 2 - 26100 Cremona
Testata registrata presso il Tribunale di Cremona n. 469 - 23/02/2012
Server Provider: OVH s.r.l. Capo redattore responsabile: Paolo Gualandris