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QU.EM. a Girona: l’arte abbraccia l’etica

Il gruppo cremonese al festival internazionale Fitag in Spagna con lo spettacolo ‘Gli altri’

Nicola Arrigoni

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narrigoni@laprovinciacr.it

13 Agosto 2024 - 05:05

QU.EM. a Girona: l’arte abbraccia l’etica

Paolo Ascagni Francesca Rizzi e Danio Belloni di QU.EM.

CREMONA - È un piccolo, grande cuore pulsante di sogni teatrali, è il Centro culturale Next, gestito dalla compagnia QU.EM quintoelemento, animata e sostenuta dall’entusiasmo creativo di Paolo Ascagni, presidente nazionale dell’Unione Italiana Libero Teatro, Francesca Rizzi, attrice e regista con una formazione legata alla Comuna Baires di Milano e al mondo del terzo teatro e l’attore Danio Belloni.

UNA DELLE ESCLUSIVE SEDI ITINERANTI DELLA FONDAZIONE BARBA VARLEY

In bella mostra, all’ingresso, c’è la targa che individua il centro come una delle esclusive sedi itineranti della Fondazione Barba Varley, in Italia nel comparto del teatro non professionistico sono solo tre. Di questo Ascagni, formazione economica, ma con una passione bruciante per la filosofia, va orgoglioso e, facendo proprio il pensiero di Eugenio Barba, crede che il libero teatro – quel teatro legato al non professionismo – possa essere una risorsa di ricerca, cultura diffusa per la comunità tutta.

UN LUOGO DI CREAZIONE E ESPOSIZIONE TEATRALE

È per questo che nel cuore del centro storico in via Cadolini fa effetto e provoca piacere vedere uno spazio di lavoro, una sala circondata da quinte con una gradinata, un luogo in cui creare e mostrare quanto si realizza. Ed è questo che fa il Centro culturale Next: offrire, promuovere laboratori, masterclass teatrali, momenti di riflessione e dimostrazioni del mondo del teatro libero.

PALCOSCENICO CREMONA: INCONTRI E APPROFONDIMENTI TEATRALI

L’iniziativa Palcoscenico Cremona ne è un esempio, mette a confronto compagnie provenienti da tutta Italia e dall’estero e si propone di incoraggiare occasioni di approfondimento con maestri della scena contemporanea: «Stiamo lavorando per portare in città Eugenio Barba, oltre a definire un laboratorio con Julia Varley – spiegano Ascagni e Rizzi -. All’orizzonte ci piacerebbe portare in città anche Jordi Forcadas, erede del Teatro dell’Oppresso di Augusto Boal. I progetti sono tanti e vanno nella direzione di quel teatro fisico e di sala che ci piace e che ci appassiona».

UNA PASSIONE CHE RICHIAMA IL TEATRO RINASCIMENTALE

Ed è la passione che si respira nelle tre sale del Centro Next, ospitate in palazzo Schinchinelli Martini. Viene da pensare ai dilettanti del teatro del Rinascimento che agivano nei palazzi e nelle sale di corte e a cui si deve la riscoperta della tradizione della tragedia e commedia greco-romane, come dire che dalla passione e non solo dal mestiere nascono esperienze gravide di futuro e prospettive.

UN RESPIRO INTERNAZIONALE: LA PARTECIPAZIONE AL FITAG DI GIRONA

L’augurio per Next e la parte artistico-produttiva QU.EM è ovviamente questa, ma la volontà di agire in questa direzione c’è e si nutre di un respiro internazionale. Dal 27 al 31 agosto, infatti, la compagnia sarà ospitata al FITAG di Girona, uno dei festival di massimo livello del circuito internazionale del teatro amatoriale, un punto d’arrivo che di fatto rappresenta una sorta di certificazione di qualità.

UN EVENTO DI RILIEVO INTERNAZIONALE

La rassegna è giunta alla 24esima edizione ed è organizzata direttamente da diversi enti pubblici della Regione Autonoma della Catalogna; ha accolto negli anni compagnie di tutto il mondo e questa volta presenterà spettacoli provenienti da Spagna, Algeria, Italia, Marocco, Polonia e Ucraina. In merito osserva Ascagni: «I candidati al festival erano oltre 190, e ne sono stati selezionati solo 20; inoltre, QU.EM. è stato anche prescelto fra i cinque che parteciperanno al cosiddetto FITAG Municipis, destinato alle cittadine limitrofe a Girona. Andremo in scena non solo, come previsto, il 30 agosto nello splendido teatro dell’auditorium La Mercè, ma anche a La Cellera de Ter il giorno 31. Porteremo in scena Gli altri, uno spettacolo che ci sta caratterizzando e che ben esprime la nostra tipologia di ricerca e di azione teatrale».

IL TEATRO COME STRUMENTO DI RIFLESSIONE E PENSIERO LIBERO

Rispetto alle tematiche affrontate nello spettacolo Ascagni ci tiene a sottolineare: «La commissione selezionatrice ha molto apprezzato i contenuti del dramma, il suo forte afflato sociale, la denuncia delle conseguenze nefaste delle tante, troppe ideologie violente, intolleranti e razziste che continuano ad attraversare il mondo – afferma -. Per noi il teatro vive in una dimensione dove l’arte è tutt’uno con l’etica. Noi non crediamo nell’intrattenimento fine a sé stesso; noi, con i nostri spettacoli e laboratori, vogliamo essere strumento ed occasione di riflessione e di libero pensiero. Ed il pubblico questo lo capisce e lo apprezza».

UN DRAMMA CHE PARLA AL PUBBLICO INTERNAZIONALE

In merito aggiunge Francesca Rizzi: «Gli altri andrà in scena per la sedicesima volta, tra piazze italiane ed estere. È un’emozione grande – afferma -. Questo dramma video-teatrale, del resto, è costruito su una suggestiva interazione fra le parti video, l’azione scenica e la musica, con una modalità che è soprattutto gestuale e visuale, più che di parola».

UNO SPETTACOLO ADATTO A PUBBLICI DI DIVERSE NAZIONALITÀ

E infatti, sottolinea l’attore Danio Belloni: «lo stile e queste sue caratteristiche lo hanno reso molto adatto anche per il pubblico di altre nazionalità; non a caso metà delle nostre performance le abbiamo realizzate tra Belgio, Marocco e Spagna».

UN TEATRO CHE SI MUOVE CON DELICATEZZA

Dal giardino interno del palazzo arriva un soffio di vento che agita le quinte della sala/laboratorio. Ascagni, Rizzi e Belloni si guardano, quel movimento leggero assomiglia al loro modo di fare teatro: in punta di piedi, per piccoli gruppi, ma capace o, almeno desideroso, di stupire, portare fra le quinte nere il respiro del pensiero creativo dell’azione teatrale.

UN MIRACOLO TEATRALE ESTIVO

È questo il piccolo refrigerante miracolo di un’estate torrida che occhieggia dal cortile di palazzo Schinchinelli Martini. Anche questo è teatro.

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