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LE CENE DEL 31

A Crema non solo tortelli: «Sperimentiamo»

In città serata ‘pazza’, tra orsi che danzano e ricette reinventate

Stefano Sagrestano

Email:

stefano.sagrestano@gmail.com

31 Dicembre 2025 - 08:00

Ristoranti Crema

CREMA - Sono sempre in maggioranza i cremaschi che saluteranno l’arrivo del 2026 con il classico cenone. Si resta a tavola quattro o cinque ore, per chiudere con l’immancabile cotechino con le lenticchie di buon augurio, rigorosamente servito dopo il brindisi di mezzanotte. Ma cresce anche il numero di coloro che cercano delle alternative, pur senza rinunciare al ritrovo in compagnia. In città gli operatori del settore assecondano le tendenze e non mancano proposte all’insegna della novità.

Tra quelle più originali c’è quella dell’osteria Muschirola in viale di Santa Maria. Il locale è stato aperto da pochi mesi su iniziativa dell’erede di due generazioni di ristoratori. Nonno e poi papà, sin dal secondo dopoguerra, hanno mandato avanti quello che sino a qualche anno fa era il bar Carlo. Davide Germano Monaco ha voluto rispolverare per San Silvestro una proposta che faceva il nonno.

Davide Germano Monaco

«Raccontano le cronache di 70 anni fa che qui addirittura danzasse un orso. Noi ci riproviamo. Sarà il ‘Muchacho’, un personaggio travestito da plantigrado, ad aprire la porta agli avventori che hanno prenotato e prenderanno parte al nostro ‘Speakeasy’. Non è un cenone, ma un aperitivo di San Silvestro a numero chiuso, una ventina di persone. Ognuno riceverà domani (oggi, ndr), un codice segreto per partecipare. Il via a partire dalle 17». Senza quello, l’orso non lascerà entrare nessuno. La proposta prevede lume di candela, ambientazione inedita, calice di champagne, caviale al cucchiaio, salmone al coltello e focaccine caserecce. Alle 21 tutti a casa, o da qualche altra parte, in attesa della mezzanotte.

«Niente cenone – conclude Germano Monaco – ho dato alla brigata quattro giorni di ferie, la cucina è chiusa già da domenica». Punta anche sull’intrattenimento il Comò di piazzale delle Rimembranze, ristorante che si è imposto negli ultimi anni all’attenzione dei cremaschi grazie alla verve di tre fratelli pugliesi: Giovanni, Alessandro e Marino Abruscio.

Alessandro Abruscio

«Il cotechino con le lenticchie dopo mezzanotte è superato, noi lo scomponiamo nel menu – racconta Alessandro –: il primo arriverà già con gli antipasti, rivisitato come tapas di burger. Nel percorso ci sarà poi il polpo con le lenticchie. E come dolce niente panettone, ma un gelato al panettone. Insomma, innovazione e tradizione andranno a braccetto». Senza dimenticare il contorno, con un mago che intratterrà i clienti con giochi e trucchi e il dj per il dopo mezzanotte.

Per chi non vuole il menu fisso, non mancano locali che propongono una serata in cui ognuno sceglie ciò che preferisce. Ovviamente la prenotazione è assolutamente consigliata ma in molti casi ormai impossibile, in quanto i tavoli sono andati esauriti sia nelle pizzerie sia nei ristoranti, in città e anche nel resto del Cremasco.

Da segnalare come diversi operatori del settore ristorazione abbiano però scelto di chiudere i battenti per qualche giorno, proprio a cavallo del veglione. Tra questi, rientrano ristoranti gourmet come il ‘Botero’ di via Verdi e di tendenza come il ‘Maia e tas’ di via Piacenza. In alternativa per chi non dovesse trovare più posto per la cena oppure non fosse affatto interessato, c’è sempre il classico cinema, con le proposte della multisala PortaNova, in cui spiacca ovviamente il film campione d’incassi di questo Natale 2026, l’ultimo lavoro di Checco Zalone.

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