Cerca

Eventi

Tutti gli appuntamenti

Eventi

CREMA

Astensione del sindaco dall'Assemblea, il centrodestra: «Atto istituzionalmente grave»

«Riteniamo che la questione riguardi il rispetto del ruolo del Consiglio Comunale quale organo di indirizzo politico e amministrativo dell’Ente»

La Provincia Redazione

Email:

redazioneweb@laprovinciacr.it

23 Dicembre 2025 - 14:39

Il centrodestra contro Bergamaschi: «Ammissione di fallimento, il sindaco paga le sue scelte»

Laura Zanibelli, Giovanni De Grazia, Simone Beretta, Ilaria Chiodo e Andrea Bergamaschini

CREMA - «Come capigruppo consiliari riteniamo doveroso intervenire pubblicamente sull’astensione del Sindaco di Crema in sede di Assemblea dei Sindaci e dei Soci di Padania Acque S.p.A., una scelta che giudichiamo politicamente e istituzionalmente grave perché avvenuta in palese contrasto con un atto di indirizzo formale, chiaro e vincolante espresso dal Consiglio Comunale» recita una nota del centrodestra in consiglio comunale a Crema, a nome di Lega, Forza Italia, Fratelli d'Italia, Lista Civica e Noi Moderati.

«Il 24 novembre 2025 il Consiglio Comunale di Crema ha approvato la Deliberazione n. 59, con la quale ha espresso parere favorevole alle modifiche statutarie di Padania Acque e ha autorizzato esplicitamente il Sindaco, o un suo delegato, a esprimere voto conforme in Assemblea. Si trattava di un atto di indirizzo politico-amministrativo inequivocabile, approvato al termine di un percorso istruttorio approfondito, passato dalla Commissione Garanzia e illustrato da rappresentanti qualificati della società e dall’Assessore competente. Un atto immediatamente eseguibile, mai revocato né modificato, che non lasciava alcuno spazio a interpretazioni discrezionali».

«Nonostante ciò, nella successiva Assemblea, il Sindaco ha scelto di astenersi. Un’astensione che non può essere liquidata come un atto neutro o marginale: essa ha avuto un peso determinante, contribuendo al mancato raggiungimento del quorum e producendo effetti concreti sul processo decisionale. Nei fatti, l’astensione equivale a una scelta politica sostanziale, tanto più rilevante se assunta da chi rappresenta il Comune e non agisce a titolo personale».

«Riteniamo che la questione non riguardi soltanto il merito delle modifiche statutarie di Padania Acque, ma tocchi un principio fondamentale del funzionamento delle istituzioni locali: il rispetto del ruolo del Consiglio Comunale quale organo di indirizzo politico e amministrativo dell’Ente. Se si accetta che il Sindaco possa discostarsi unilateralmente da un indirizzo consiliare, senza informare preventivamente il Consiglio, senza una motivazione formale e senza assumersi la responsabilità politica in Aula, si crea un precedente pericoloso che indebolisce la democrazia locale e svuota di significato il ruolo dell’assemblea elettiva».

«Ancor più preoccupante è la motivazione addotta a posteriori per giustificare l’astensione, basata su un presunto "vulnus" legato alla mancata previsione di un limite di mandato nello statuto. Una motivazione che riteniamo priva di fondamento normativo, irrilevante rispetto alle finalità delle modifiche approvate e, in ogni caso, non retroattiva. Una giustificazione tardiva che ha finito per vanificare mesi di lavoro istruttorio svolto da tecnici, amministratori e istituzioni competenti, svilendo il ruolo del Consiglio Comunale e delegittimando di fatto anche l’Assessore delegato alla materia».

«Per queste ragioni abbiamo depositato un’interrogazione che chiede al Sindaco di chiarire le motivazioni politiche, amministrative e istituzionali della propria scelta, di spiegare se ritenga compatibile l’astensione con il mandato ricevuto dal Consiglio Comunale e se consideri legittimo che una decisione assunta dall’organo rappresentativo dell’intera comunità cittadina possa essere di fatto neutralizzata in sede esterna».

«Chiediamo inoltre quali iniziative il Sindaco intenda assumere per garantire che, in futuro, la rappresentanza del Comune di Crema negli organismi esterni avvenga nel pieno rispetto degli atti di indirizzo consiliari, nel solco del principio di leale collaborazione tra gli organi dell’EnteIl rispetto del Consiglio Comunale, della sua sovranità e della sua dignità istituzionale non è una formalità, ma un presupposto essenziale per assicurare trasparenza, coerenza e credibilità all’azione amministrativa. Su questo punto non intendiamo arretrare».

Commenta scrivi/Scopri i commenti

Condividi le tue opinioni su La Provincia

Caratteri rimanenti: 400