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CREMA. L'AFFONDO

Le minoranze: «Bergamaschi teleguidato dai vertici del suo partito»

Il centrodestra attacca e lancia la campagna elettorale: «Città in mano a Strada, Alloni e Pagliari»

Riccardo Maruti

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rmaruti@laprovinciacr.it

20 Dicembre 2025 - 16:10

Le minoranze: «Sindaco teleguidato»

Giovanni De Grazia, Laura Zanibelli, Andrea Bergamaschini, Ilaria Chiodo e Simone Beretta

CREMA - Fine anno, tempo di bilanci. E di nuovi inizi. Nello specifico, quello della campagna elettorale: partita oggi, con un anno e mezzo di anticipo sul voto, dal tavolo dei capigruppo del centrodestra, che hanno scelto la conferenza stampa come grimaldello per aprire una fase di attacco frontale al sindaco Fabio Bergamaschi e alla sua giunta. Un bocciatura amministrativa in cui il giudizio politico diventa sentenza: il refrain è uno solo, martellante: il sindaco «non ha più alcuna autonomia decisionale», ma sarebbe «eterodiretto» dai vertici del suo partito.

Un’accusa che nelle dichiarazioni ufficiali resta sul piano politico, ma che – fuori taccuino – assume nomi e cognomi: per l’opposizione, a governare davvero Crema sarebbero Agostino Alloni e Renato Strada, storiche eminenze grigie del Pd, insieme all’assessore ai Lavori pubblici Giorgio Pagliari, subentrato in corsa a Gianluca Giossi.

Attorno al tavolo Andrea Bergamaschini (Lega), Laura Zanibelli (Forza Italia), Giovanni De Grazia (Fratelli d’Italia), Simone Beretta (Noi Moderati) e Ilaria Chiodo (lista Borghetti). Cinque interventi che suonano come altrettanti atti d’accusa, diversi nei toni ma convergenti nella sostanza.

Bergamaschini apre il fuoco partendo dai numeri: «Siamo all’inizio del quarto anno di mandato e i nodi amministrativi sono tutti lì, irrisolti. Il bilancio regge solo grazie ai trasferimenti regionali: l’ultimo esempio è il finanziamento alle ciclabili». Poi l’affondo: «Padania Acque e Reindustria sono casi emblematici di scelte non condivise. E sugli impianti sportivi il bilancio mostra tutte le sue carenze».

Zanibelli entra nel dettaglio politico-amministrativo: «Sul caso Padania Acque il sindaco ha sconfessato la sua stessa maggioranza e l’assessore Fontana. È evidente che qualcuno lo dirige». E snocciola un elenco di opere fantasma: «Viale Europa senza progetto, alienazioni che non partono, ciclabile di Santa Maria sparita, ponte di via Cadorna senza esecutivo né previsioni di ristori e mitigazioni e con tempistiche tutte da verificare».

Sulla mobilità il giudizio è netto: «Si bloccano le auto senza offrire alternative». Chiusura su Gronda Nord e grandi opere: «Costi in aumento, scarsa trasparenza e annunci senza gambe, dal parcheggio della Buca al Palasport».

De Grazia insiste sulla crisi di leadership: «Il sindaco è confuso e guidato da persone esterne all’amministrazione».

Poi la stoccata sugli slogan: «Crema città della bellezza? Lo è stata solo grazie alle risorse del senatore Ancorotti per i Beauty Days». Critiche alla mobilità ciclabile e alla mancanza di strategia complessiva: «Il cambio di assessori ha indebolito la giunta. Oggi alcuni settori navigano a vista». E un paragone che pesa: «Molti rimpiangono il decisionismo di Stefania Bonaldi».

Beretta alza il tiro sulla Gronda Nord: «La proposta attuale è irricevibile per il centrodestra. Se la tangenziale la paga la Regione, allora è meglio che la faccia il centrodestra». Preoccupazione per i conti: «Ex Pierina ed ex Stalloni sono operazioni costosissime. Se passano dal bilancio comunale, il debito tornerà sopra i 50 milioni». Accusa di isolamento politico: «Il sindaco non si confronta, ma almeno utilizzi i canali regionali. E la sicurezza, trattata solo per convenienza elettorale, lo dimostra». La sintesi è brutale: «Non autorevole ma autoritario».

Chiodo chiude riportando il discorso sul quotidiano: «Il tasso di delinquenza resta alto e le risposte sono insufficienti. I servizi sociali sono sotto pressione, l’emergenza abitativa senza strategia, le case popolari senza mappatura degli interventi. Via Galli è un caso clamoroso di incuria. La viabilità inefficiente crea disagi e insicurezza, soprattutto per gli studenti». E sul commercio: «Zero pianificazione in vista della chiusura del ponte. Le associazioni non vengono ascoltate». Conclusione amara: «Un’amministrazione lontana dai cittadini».

Il centrodestra ha scoperto le carte. La campagna elettorale, a Crema, è cominciata. E non sarà una passeggiata.

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